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Deceptores ac deceptivi

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I vescovi non si regolano davvero più

 

 

 

 

Ora i vescovi esagerano sul serio. Cosa non s’inventerebbero a difesa del lucroso progetto internazionalista. Ecco i toni enfatici e le miserie di ricatto morale che sono riusciti a utilizzare. Non ci fosse da piangere verrebbe proprio da sghignazzare:

La decisione delle nostre autorità di riportare sulle sponde africane coloro che cercavano di raggiungere il nostro Paese” corrisponde a farli tornare indietro “su strade di fame e di morte (…) che già conoscevano: non tutti erano bisognosi di asilo, non tutti santi, ma poveri lo sono di certo”

Mons. Miglio poi fa un accenno al dibattito sul “caso Milano” dove, dice, sono state avanzate proposte per sperimentare “un inedito apartheid (…)”. Il vescovo compie un parallelo fra gli episodi di questi giorni e quanto avvenuto a suo tempo nei rapporti con i flussi migratori dall’Albania. Gli albanesi di allora erano “naufraghi sepolti in mare”, scrive il vescovo, così come “naufraghi del mare e della vita” sono “questi ultimi, con i loro stracci e i loro occhi che ci interrogano sulla nostra ‘crisì e specialmente sulle nostre pubblicità tese a farci consumare di più e di tutto (come quella sull’otto per mille, Monsignore?). In questa occasione sono divenuti assai simili a Cristo, scaricato da Pilato a Erode e viceversa (nientemeno, avete capito? Addirittura messianico il monsignore)

Che dire? E poi: anche se te lo dicessi, che te lo dico a fà?

 

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