Home Conflitti Demenze quotidiane

Demenze quotidiane

0


La “resistenza” va piano in mancanza di “liberatori” stranieri

•    Un gruppo terroristico armato ha sabotato ieri mattina un gasdotto proveniente dai campi delle regioni centrali e che passa vicino alla città di Al Rastan, che alimenta le centrali per la produzione di energia elettrica di Al Zara e Al Zaizoun. Lungo la linea è stato fatto esplodere un ordigno che ha fatto divampare un incendio nel punto dove è avvenuta la deflagrazione.
Si tratta del quarto attentato esplosivo portato avanti dai gruppi terroristici armati contro i gasdotti e che hanno avuto ripercussioni negative sul lavoro delle centrali elettriche, oltre alla perdita di grandi quantità di gas fuoriuscite.

•    All’alba di ieri un gruppo terroristico armato ha fatto esplodere il ponte che collega la città di Al Rastan, vicino ad Homs, con la strada principale, causando gravi danni alla struttura.

•    Le autorità competenti, in collaborazione con i responsabili di quartiere della città di Homs, sono riuscite a liberare la cittadina Samira Ibrahim, che era stata rapita circa una settimana fa da uno dei ristoranti della città.

•    Il sergente Majd Hashem Wunous, appartenente alle forze di sicurezza, è rimasto ucciso durante un attacco portato avanti da un gruppo terroristico armato, che ha aperto il fuoco in modo massiccio in prossimità di un ponte lungo l’autostrada per Daraa, facendo contemporaneamente esplodere un ordigno. Nell’attacco sono rimasti feriti altri 5 membri delle forze di sicurezza.

•    L’autista della sezione del partito Baath di Souran, Ahmad Al Hamroush, è stato ucciso in seguito ai colpi di arma da fuoco sparati contro di lui da un gruppo terroristico armato mentre tornava in città con l’auto della sezione. Il gruppo ha poi sequestrato l’auto trasferendola in un luogo sconosciuto.

•     Mohamad Jabal, appartenente ai gruppi terroristici e sabotatori, ha confessato di aver collocato un ordigno esplosivo sotto un’auto privata in una strada di Damasco che non è però esploso grazie alla vigilanza delle forze di sicurezza.
iali sostengono che siano 200 i posti di lavoro creati nella struttura Faco di Cameri, invece, il Ministero della Difesa ne conta 600. Una cifra nettamente inferiore rispetto a quella dei proclami di politici e manager che ne vantavano 10 mila. Alla fine del’inchiesta viene avanzata una proposta: spostare un miliardo di dollari dalla Difesa al comparto delle energie rinnovabili. Aumenterebe del 50% il tasso di occupazione, addirittura si arriverebbe al 70% se reinvestiti in ambito sanitario.

Nessun commento

Exit mobile version