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Diario di viaggio – V puntata

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Sotto un altro cielo

Ed eccomi qua, sul cassone del nostro pick up in direzione Bangkok. Ci sono più di 700 chilometri da affrontare e fino a quando non esploderà un nuovo temporale starò qua dietro. Mi piace stare qua. Mi piace guardare il paesaggio e ripensare un po’ a tutto quello che ho vissuto in questi giorni. E soprattutto mi piace questo cielo.
E’ un cielo diverso da quello europeo. Le nuvole sono talmente vicine che hai la sensazione di poterle toccare e l’orizzonte è totalmente ricoperto dalle stesse che sembra di essere in un quadro dipinto in società da Hokusai e da Magritte.
Sono nuvole bianche, gonfie e grandissime. E tutte le parole del mondo non riusciranno mai a descriverle.
E’ un cielo carico di armonia, bianco e azzurro, tanto luminoso quanto profondo, dove non ci sono scie chimiche ma solo lunghe, nitide distanze. E mentre la macchina corre su questa pianura lasciandosi alle spalle l’ultimo posto di blocco thailandese, io, sporco di fango, pensieri e sudore mi sento terribilmente vivo. Talmente vivo che alzo gli occhi al cielo e, accesa l’ennesima sigaretta e buttato via il fumo, ripenso a una frase letta tanti anni fa da qualche parte: “Propizio è avere dove recarsi”. Non mi ricordo di chi fosse questa frase ma mi ronza nella testa e mi fa sentire un uomo fortunato, un privilegiato. Un privilegiato che ha avuto la possibilita’ di venire fin qui e di conoscere i Karen, il loro capo, la loro storia. Un privilegiato che ha avuto nella sua vita l’onore e la gioia di conoscere Franco e i volontari di Popoli. Un privilegiato perché circondato da persone eccezionali che mi onorano della loro amicizia e del loro affetto.
“Avrai sempre un motivo valido nella tua vita per scrivere una poesia d’amore. Avrai sempre un buon motivo per bere un bicchiere in piu’ o per non berne affatto. Ti ritroverai, sospeso tra le righe di un romanzo, o in un racconto intorno al fuoco. Sospeso come queste nuvole. Pronto al temporale ma con alle spalle un sole forte. E girerai e vedrai posti inimmaginabili e quando meno te lo aspetti ti ritroverai così, con sulle labbra un sorriso e una canzone. E quando vedrai tutte le cicatrici fatte da chi non ti ha voluto capire, sorriderai di nuovo. E ti ricorderai che c’è sempre qualcosa di giusto e di più importante da fare. Anche qui, anche adesso. Sotto un altro cielo” .
Questa esperienza sancisce una ancora maggiore collaborazione tra CasaPound Italia e il popolo karen attraverso la comunità solidarista Popoli. Collaborazione che si manifesterà già a partire dalle vacanze di Natale 2010, con l’adesione alla vendita dei pandoro di Popoli. Mille pandoro saranno infatti presi in carico da Cpi e distribuiti alla riunione dei primi di dicembre ai nostri coordinatori regionali, che avranno l’incarico a loro volta di smistarli e venderli (5 euro a pezzo) per tutto il loro territorio di competenza. Il ricavato sarà completamente devoluto al KNLA (Karen Nation Liberation Army).
Per aiutare il popolo karen consiglio poi a tutti voi di visitare il sito http://www.comunitapopoli.org/home.php e di diffondere il più possibile la storia di questo popolo fiero che vive in armi e che viene completamente e colpevolmente ignorato dai media. Colgo l’occasione per ringraziare Franco Nerozzi per la possibilità offertami e per il grande lavoro da lui svolto già dalla fine degli anni ‘90 in questi territori.
Salutare e ringraziare i miei compagni di viaggio è certamente un piacere ma anche un dovere visto che senza i loro consigli, le loro attenzioni e la loro simpatia sarebbe stato un viaggio assai diverso: Cinzia, Serena, Rodolfo, Massimo, Fabio e Paolo. Un forte ringraziamento va anche ai volontari de “l’Uomo Libero” per l’immenso lavoro svolto per la situazione karen.

Conclusioni e ringraziamenti

Spero di essere riuscito a trasmettere a tutti voi le situazioni e le sensazioni nelle quali ci siamo imbattuti durante questa missione di Popoli. Le atmosfere incontrate avrebbero certamente meritato approfondimenti più dettagliati ma per le condizioni di estrema precarietà in cui ci siamo trovati sono state qui solo accennate. Ripareremo in qualche modo, potete starne certi.
Questo “diario di viaggio” ha visto la luce grazie al lavoro incessante dell’insostituibile Mia – dell’ufficio stampa di CPI- e dell’impeccabile Cristiano di RadioBandieraNera, senza di loro sarebbe stato impossibile tutto ciò. Un altro grazie va ai “Web Supporters” di Cpi che hanno fatto tutto quello che c’era da fare con dedizione, puntualità e sano fanatismo.
Un saluto va anche a Enrico HELLAS VERONA, trasferitosi a Bangkok da più di 8 anni, che con i suoi racconti e le sue esperienze c’ha fatto scoprire cose inimmaginabili e ci ha guidato per mano nei meandri tenebrosi battuti dalla BANDA ASIA.
Un forte abbraccio lo voglio mandare anche a tutti i ragazzi che non appartenendo a Cpi hanno tuttavia seguito con passione e trasporto la storia e si sono identificati nel viaggio. Ultimo, ma non ultimo, colgo l’occasione per salutare il colonnello Nerdah Mya, che ha il sorriso dei giusti, e ai suoi uomini, che lo seguiranno fino all’ultimo.
Grazie a tutti, davvero.
Con il popolo Karen, fino alla vittoria.

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