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Ieri mattina, il Presidente Bashar al Assad e l’Inviato Speciale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, hanno discusso degli ultimi sviluppi in Siria e della necessità di elaborare appropriati meccanismi e approcci ad hoc  per ridurre la violenza in Siria e per ristabilire completamente la sicurezza. La discussione ha quindi preso in esame i meccanismi che saranno adottati da parte della missione degli osservatori ONU, in collaborazione con il Governo Siriano, per raggiungere tale obiettivo. I due protagonisti hanno parlato anche della Conferenza di Ginevra, che si è prefissa di elaborare un meccanismo appropriato per lo svolgimento dei sei punti previsti nel piano di Annan, oltre a creare la giusta atmosfera per il dialogo, ribadendo che per dialogo si intende dialogo tra siriani guidati dai siriani. La conversazione tra i due protagonisti è stata “positiva e costruttiva” . La parte siriana ha ribadito il suo impegno ad eseguire i sei punti del piano di Annan, aggiungendo che il successo del piano dipende in larga parte dalla cessazione dell’armamento e del finanziamento delle azioni terroristiche, e parimenti dall’impegno internazionale e dalla sincera volontà di mettere fine alla violenza in Siria e di esguire completamente il piano di Annan. L’incontro ha rappresentato un’opportunità per illustrare all’Inviato Speciale gli ultimi sviluppi relativi alle procedure intraprese dal Governo per quanto riguarda il dialogo. Le parti hanno convenuto circa il proseguimento del coordinamento con la missione degli osservatori ONU e con il Governo Siriano per raggiungere lo scopo prefissato.

L’Inviato Speciale dell’ONU in Siria, Kofi Annan, al termine dell’incontro con il Presidente Bashar al Assad, ha dichiarato ai giornalisti che: “Si sono svolte conversazioni costruttive con il presidente al Assad. Abbiamo discusso della necessità di mettere fine alla violenza e delle modalità di realizzare ciò. Abbiamo convenuto circa approcci con cui discuterò con l’opposizione armata. Ho inoltre messo in rilievo l’importanza di proseguire nel dialogo politico, accettato dal Presidente al Assad. Gli altri argomenti di cui abbiamo discusso sono: il piano di sei punti, di cui il Presidente al Assad ha rinnovato l’impegno del Governo, e che naturalmente bisogna continuare ad eseguire, in modo migliore di quanto non si sia fatto finora”.   

 

– Le parti competenti si sono scontrate con i gruppi terroristi armati nei pressi del villaggio Daret Azzeh, in periferia di Aleppo. Gli scontri hanno causato gravi perdite tra i terroristi, inoltre sono state distrutte otto automobili 4×4 corazzate con mitragliatrici.

– Ad Ariha, violenti scontri tra forze governative e gruppi terroristi, responsabili di aggressioni a danno dei cittadini, hanno causato vittime tra le file dei terroristi. 

– Nella provincia di Idlib, un gruppo terroristico ha cercato di infiltrarsi nel territorio siriano attraverso la Turchia, in località Ayn el-Beyda. Le autorità competenti sono riuscite a sventare il loro tentativo, riuscendo ad arrestare alcuni dei terroristi e ad ucciderne altri, sequestrando loro le armi in loro possesso. 

– Nella città di Aleppo, le unità del Genio sono riuscite a disinnescare un ordigno esplosivo piazzato nel quartiere di Firdaws. In numerose località della provincia di Idlib, le unità dell’artiglieria hanno disinnescato ben 11 ordigni, di diversa fattura, pronti ad esplodere a distanza e destinati a colpire i cittadini e le forze dell’ordine. 

– In provincia di Deraa, a Bosr el Harir, due uomini armati sono morti mentre erano intenti alla fabbricazione di un ordigno che è esploso causando il loro immediato decesso. 

– Il terrorista Ayman Mohammad Rabi’a, membro di un gruppo terroristico responsabile di numerosi omicidi, furti, incendi e crimini a danno dei cittadini e delle loro proprietà nella città di Aleppo, tra cui si menzionano il brutale assassinio dell’imprenditore Mahmoud Ramadan, e l’esplosione di un’autobomba nel quartiere Sukkari, che ha causato numerose vittime e feriti, ha confessato i suoi crimini alla televisione siriana. Nella lunga lista di reati commessi, il terrorista ha ammesso che la sua prima operazione criminale è stata l’esplosione di una automobile Mercedes 280, che viaggiava sull’autostrada per al Hamdanieh, a bordo della quale vi era Imad Fares, e l’esplosione del negozio di proprietà di un impiegato dello Stato.

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