lunedì 9 Settembre 2024

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Molti son li animali a cui s’ammoglia e più saranno ancora, infin che’l veltro verrà, che la farà morir con doglia. (…) e sua nazion sarà tra feltro e Feltri

 

 

 

        Il Giornale attacca il direttore di Avvenire, quotidiano della Conferenza episcopale italiana. Scuote gli animi tra i cattolici del centrodestra (il vicepresidente dei deputati del Pdl, Maurizio Lupi, parla di “attacco brutale e inspiegabile” e di “comportamento inaccettabile”). E provoca l’immediata reazione della stessa Cei, che conferma la sua fiducia nel direttore sottolineando che il quotidiano è “da lui guidato con indiscussa capacità professionale, equilibrio e prudenza”. Intanto arriva la notizia che l’annunciato incontro tra Berlusconi e il segretario di Stato vaticano card. Bertone non ci sarà perché la cena a cui avrebbero dovuto partecipare, ospiti dell’arcivescovo dell’Aquila, è stata annullata. Una nota della sala stampa della Santa Sede spiega poi che per “evitare strumentalizzazioni” alla cerimonia per la ricorrenza religiosa della Perdonanza parteciperà invece il sottosegretario Gianni Letta. E lo stesso Silvio Berlusconi, dopo una mattinata di polemiche, ha diffuso una nota nel pomeriggio per prendere le distanze da Feltri: “Il principio del rispetto della vita privata è sacro e deve valere sempre e comunque per tutti – ha detto il Cavaliere -. Ho reagito con determinazione a quello che in questi mesi è stato fatto contro di me usando fantasiosi gossip che riguardavano la mia vita privata presentata in modo artefatto e inveritiero. Per le stesse ragioni di principio non posso assolutamente condividere ciò che pubblica oggi il Giornale nei confronti del direttore di Avvenire e me ne dissocio”.
Ma mai come stavolta abbiamo l’istinto irriducibile….
LA VICENDA GIUDIZIARIA – “Il supermoralista condannato per molestie” titola in prima il Giornale richiamando una vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto Boffo tra il 2001 e il 2002 e che ha avuto come epilogo un rinvio a giudizio – riferisce il quotidiano di Feltri – disposto dal Gip del Tribunale di Terni il 9 agosto 2004. Alla base della vicenda ci sarebbe la querela di una signora di Terni “destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla, onde lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relazione”. Il Giornale riferisce che Boffo chiese il patteggiamento pagando poi un’ammenda di 516 euro.
MORALISTI SENZA TITOLI – Al di là degli aspetti giudiziari, la notizia dà allo stesso Vittorio Feltri lo spunto per un duro editoriale in cui parla di come Avvenire “ha messo mano al piccone per recuperare materiale adatto a creare una campagna moralistica contro Silvio Berlusconi, accusato di condurre un’esistenza dissoluta in contrasto con l’etica richiesta a una persona che ricopra incarichi istituzionali”. Per il direttore del quotidiano che fu di Indro Montanelli è venuto il momento di “smascherare” quelli che definisce “moralisti privi di titoli idonei” e questo “affinché i cittadini sappiano da quale pulpito vengono certe prediche”. “Se i vescovi hanno affidato al direttore Boffo il compito di loro portavoce – fa notare Feltri – si sono sbagliati di grosso, non perché lui non abbia capacità tecniche, bensì perché è privo dei requisiti morali per fare il moralista o per recitarne la parte”.
Ma la morale, si sa, si utilizza sempre a senso unico ed alcuni – cioè clericali e comunisti – ne sono depositari a prescindere, senza esserne soggetti.  Feltri dovrebbe approfittare dei quest”ennesimo conflitto con i prelati per chiedersi perchè mai al meeting di Comunione e Liberazione, che in teoria dovrebbe sostenere Berlusconi, i clericali abbiano invitato i suoi avversari acerrimi, Murdoch junior, Draghi e Blair, ovvero gli emblemi dell’anti-italianità. E perché si oppongano al calmierato nel traffico degli uomini.
Ma la risposta Feltri la conosce già. A fingere il contrario sono rimasti davvero in pochi.
                    

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