Così la Fornero per dire giù la testa bamboccione. Ma parla come magni ammesso che tu sappia fare almeno questo
Da quando è diventata ministro del Lavoro e del Welfare del governo tecnico, Elsa Fornero si è fatta conoscere, oltre che per i provvedimenti adottati, per una qualità: dire le cose in modo diretto, quasi spietato, entrando nel merito delle questioni e senza fare sconti o calcoli diplomatici. Un atteggiamento con cui il ministro si mantiene coerente nel messaggio che recapita ai giovani durante il suo intervento dal palco di Assolombarda a Milano.
“Non devono essere troppo choosy (in inglese: esigenti, difficili, ndr) nella scelta del posto di lavoro. Lo dico sempre ai miei studenti: è meglio prendere la prima offerta di lavoro che capita e poi, da dentro, guardarsi intorno, non si può più aspettare il posto di lavoro ideale, bisogna mettersi in gioco”.
Argomento ripreso dal ministro a margine dei lavori, quando il ministro fa una precisazione: “Non ho mai detto che i giovani italiani sono schizzinosi. I giovani italiani sono disposti a qualunque lavoro. Poteva capitare in passato, quando il mercato del lavoro consentiva cose diverse, ma oggi i giovani italiani non sono nella condizione di essere schizzinosi, tant’è vero che oggi sono precari”.
Diretto al limite del provocatorio, il ministro del Lavoro, anche quando parla della Cgil e della manifestazione annunciata dal sindacato per il prossimo 14 novembre. “Se mi invitano, in piazza ci vengo anch’io”. “Sono convinta – spiega Fornero – che la collaborazione ci debba essere sempre, anche con i sindacati. C’è chi è più propenso al dialogo e chi meno, ma la mia porta al Ministero resta sempre aperte, anche per quelli che protestano, purché arrivino in delegazione e non tutti insieme”.
Alla Cgil, Fornero ricorda che il suo “ministero ha dedicato 230 milioni, da qui a fine marzo, per sostenere l’occupazione in un momento di mercato debole”. Cifra che il ministro esibisce in risposta a Susanna Camusso, che le aveva chiesto di “destinare 1,6 miliardi previsti per la produttività alla ripresa dell’occupazione”. Ancora Fornero sottolinea che “chi assume a tempo determinato o indeterminato avrà diritto a uno sgravio fiscale fino a fine marzo e i primi che arriveranno beneficeranno di questa boccata d’ossigeno in un mercato che mostra segni di grande sofferenza”. Il ministro ha poi ricordato che “i fondi per la produttività sono legati all’esito di quella trattativa”.
Il ministro rivela poi di aver “masticato amaro” per una riforma del mercato del lavoro “presa male dai datori di lavoro, dal sindacato e illustrata abbastanza malamente dai giornali”. In ogni caso, aggiunge, “il ministro passa, ma la riforma resterà per un po’ e spero che non la cambino subito. I suoi obiettivi sono buoni e rendono il mercato del lavoro più inclusivo e dinamico. La riforma deve tradursi in comportamenti, scelte e decisioni, perché se rimane nel cassetto è lettera morta”.
Capitolo esodati. A chi le ricorda le parole del presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, che ha assicurato che tutti gli esodati andranno in pensione, Elsa Fornero risponde: “Non so come interpretare Mastrapasqua. Forse posso correggere così: tutte le persone che sono state salvaguardate andranno sicuramente in pensione secondo i vecchi requisiti. Se ci saranno altre salvaguardie, e ne stiamo discutendo adesso una che riguarda un certo numero di persone rimaste nelle maglie di decreti un po’ troppo severi, anche questi andranno in pensione con le vecchie regole. Gli altri, invece, potranno andare in pensione con le nuove regole, ma questo dipenderà dai prossimi governi”.
Quanto ai dati diffusi ieri dall’Inps, da cui si evidenzia un crollo nei primi nove mesi dell’anno delle nuove domande di accesso al sistema pensionistico, il ministro dice di attendersi “una continuazione di quello che era già un trend dovuto a riforme precedenti”. “E’ vero che ho sempre detto che la mia riforma si innestava su quelle precedenti che avevano un gradualismo che la crisi finanziaria non consentiva di sostenere – aggiunge Fornero – e quindi vedo perfetta coerenza tra i dati di questi giorni e quelli prossimi, perché noi dobbiamo continuare su questo trend e la riforma ha dato un’accelerata, non c’è contraddizione”.
Infine, un auspicio. “Mi auguro che ci sia un ristabilimento del fondo per le politiche sociali” dichiara il ministro, in vista dell’iter parlamentare sulla legge di stabilità che dovrà comunque essere approvata “a saldi invariati”. Nella legge di stabilità “ci vogliono anche interventi attivi sulle politiche sociali e quindi bisogna ricostruire il fondo”. Inoltre nel ddl “ci sono alcune questioni che mi interessano come ministro” a partire dal “fondo per l’occupazione, perché l’anno prossimo sarà un anno ancora più difficile per il mercato del lavoro”.
Vendola: “Fornero ai giovani: arrangiatevi”. “Fornero pronta ad andare a manifestazione Cgil? E’ il primo caso nella storia di ministro che protesta contro se stesso. Ormai siamo alla farsa”. Lo scrive su twitter il leader di Sel Nichi Vendola, aggiungendo: “E’ chiaro lo slogan della Fornero rivolto ai giovani che cercano lavoro: arrangiatevi. La sua tecnica è l’arroganza”.
Rete generazionale sinistra: “Fornero non sa nulla di noi”. “La ministra del Lavoro non può permettersi di dire ai giovani di non essere schizzinosi in un momento così critico per le nostre generazioni. Siamo stati troppo poco schizzinosi ad accettarla e ad accettare la sua riforma del lavoro”. Così Tilt, la rete generazionale della sinistra. “Fornero dimostra ancora una volta di non conoscere per nulla la situazione di milioni di ragazze e ragazzi che ogni giorno si scontrano con un mercato del lavoro che offende la loro dignità, il loro impegno, le loro competenze”. “Questo paese – continua Tilt- non cresce proprio perché si sprecano risorse importanti, quelle dei tanti giovani che accettano di lavorare senza aspettative e senza investire sulle loro capacità ed energie. Se questo non è chiaro a chi governa, come si può sperare in un’inversione di tendenza?”.
Giovani Cgil: “Dovremmo essere tutti più choosy”. “I consigli della Fornero sono talmente fuori dalla realtà da farci pensare che per fare il ministro non basta essere professori e ci convince che forse dovremmo essere tutti più schizzinosi, o meglio ‘choosy'”. Così i giovani della Cgil, secondo cui Fornero torna “a colpevolizzare i giovani attraverso una frase inaccettabile agli occhi di una generazione che è stata costretta a essere disposta a tutto pur di lavorare, così come la Cgil ha denunciato in questi anni”.
Cartolina via twitter dai Giovani democratici. “Caro ministro Fornero, non sono ‘troppo choosy’ sono laureata/o in … E lavoro come…”, E’ il testo della cartolina, corredata da foto, che i Giovani democratici chiedono di inviare all’indirizzo giovanichoosy@gmail.com per farla avere al ministro. Su twitter, in breve #choosy diventa un hashtag tra i più cliccati. Inevitabile tirare in ballo la figlia del ministro. “Sua figlia guida una fondazione finanziata dalla Sanpaolo, di cui la madre era vicepresidente. E insegna nell’ateneo dei genitori”, scrive ad esempio Marco Carlo.
Idv: “Fornero gioca sulla pelle degli esodati”. “Il ministro Fornero gioca, senza ritegno, sulla pelle degli esodati, affermando che sarà assicurata la pensione solo a pochi di loro, nonostante l’Inps abbia dichiarato di avere i conti a posto, con un bilancio pronto a recepire una soluzione valida per tutti”. Lo dichiara in una nota Maurizio Zipponi, responsabile lavoro e welfare dell’Italia dei valori. “Il ministro, che non ha mai fornito dati certi, utilizza i pensionati come unico e vero bancomat – aggiunge l’esponente Idv -. E’ inaccettabile che questo governo di banchieri abbia infierito sui giovani, precarizzandoli ancora di più, e sui lavoratori dipendenti, pubblici e privati, bloccando il rinnovo dei contratti”.
Ferrero: “Fornero sconcertante”. “È sconcertante la sconnessione totale della Fornero e del governo ‘tecnico’ col Paese reale e coi problemi dei più giovani, nello specifico, con la disoccupazione dilagante”. Così Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-Fds, con Anna Belligero e Simone Oggionni, portavoce nazionali dei giovani comunisti. “Con la riforma delle pensioni, contro la quale noi facciamo un referendum, hanno allungato l’età pensionabile, impedendo di fatto il ricambio generazionale nei posti di lavoro, non hanno fatto nessun piano pubblico per l’occupazione né alcun provvedimento contro la precarietà. La responsabilità di questa situazione drammatica per l’occupazione giovanile – concludono – è del governo, non certo dei giovani”.
Spi-Cgil: “Nulla da gioire se pensioni diminuiscono”. “Non c’è proprio nulla da gioire se è diminuito del 35% il numero delle persone che quest’anno sono andate in pensione. Significa semplicemente che i giovani che trovano un’occupazione saranno sempre di meno. E questo non può di certo essere un motivo di vanto per il governo”. Così il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone, commenta le dichiarazioni del ministro Fornero sui dati resi noti ieri dall’Inps sulle pensioni.
Fedriga (Lega): “Cambiare subito la riforma”. “Serve cambiare immediatamente la riforma del lavoro che ha messo ancor più in difficoltà le aziende nell’assumere giovani. Il momento di crisi economica non permette grandi investimenti in risorse umane, ma il Governo ci ha messo del suo tassando le imprese e scrivendo una riforma che irrigidisce l’entrata nel mondo del lavoro. Fornero, invece di passare da convegno a convegno facendo esternazioni fantasiose, pensi a dare risposte”. Lo afferma Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega Nord in Commissione Lavoro della Camera.
Pdci: “Da Fornero una presa in giro”. “In un Paese in cui i giovani fuori dai percorsi di lavoro e di studio superano i due milioni, in cui le migliori intelligenze devono emigrare per trovare prospettive, in cui il tasso di disoccupazione giovanile supera abbondantemente il 30%, i consigli della Fornero suonano come una presa in giro”. E’ il commento di Flavio Arzarello, della segreteria nazionale del Pdci e coordinatore dell’organizzazione giovanile.