La maggior parte dei brasiliani è contraria all’intromissione negli affari politici degli altri paesi, in modo particolare sono contrari all’uso della forza militare o della ignobile arma dell’embargo per “guidare sulla retta via” i paesi da qualcuno definiti come pericolosi.
Questo il sentire comune di brasiliani e brasiliane, ed allineato con il popolo, agisce l’apparto diplomatico in sinergia con il Ministero degli Esteri del Governo Federale, promuovendo una serie di iniziative diplomatiche al fine di evitare tanto le guerre quanto gli embarghi, l’ultimo esempio di questo modo d’agire è la visita del Presidente Brasiliano in Iran.
La magior parte degli italiani è contraria all’intromissione negli affari politici degli altri paesi, proprio come i brasiliani, tanto che nella stessa costituzione è stato scritto che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” eppure varie “missioni di pace” hanno visto, in questi ultimi anni, la partecipazione di nostri militari.
E’ dunque deducibile che in questo frangente storico la diplomazia brasiliana sia più coerente di quanto non lo sia quella italiana con il sentire dei rispettivi popoli.
Il modo in cui il nostro paese agisce in politica estera si riflette direttamente sull’immagine di tutto il popolo italiano, tanto quelli che abitano in Italia quanto quelli che vivono all’estero. Indisporsi nei confronti di altri paesi ed altre popolazioni per opinabili finalità commerciali è estremamente deleterio. Indubbio il fatto che le guerre preventive al terrorismo o quelle fatte in nome di una democrazia sono in realtà vere e proprie missioni militari per aprire nuovi mercati e questo esce dai princìpi sui quali sono state fondate le nostre Forze Armate.
Questo argomento dà adito a ulteriori approfondimenti quali per esempio se di fatto il far parte della NATO non sia una limitazione alla sovranità o se non sia il caso di assumere chiaramente che si stiano combattendo guerre commerciali anticostituzionali e pertanto sarebbe meglio autorizzare la creazione di eserciti di mercenari che le aziende private interessate a fare affari nei paesi “democraticizzati”, assoldino e paghino il conto senza compromettere l’immagine del nostro Paese.
Senza inoltrarmi in questi altri campi concludo approvando appieno lo sforzo della diplomazia brasiliana, allineata con la volontà del popolo che rappresenta, mentre non posso approvare la linea che negli ultimi decenni il nostro Governo ha mantenuto in materia di politica estera con l’invio di truppe per le guerre commerciali.
Marco Stella vive in Brasile.