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Editoriale Svegliati Europa

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Numero 30. Febbraio 2020

L’Inghilterra saluta e se ne va. Insegue il Nomos del Mare, la sua vocazione storica anti-europea. Una scommessa arrischiata perché quel Commonwealth nel quale intende rifugiarsi è già da tempo il suo atollo; perché uscendo dall’Europa perde più di qualcosa; perché la sua centralità di piazza offshore d’Europa è meno certa, mentre la sua valenza politica, fondata sull’essere stata agente doppio Ue-Usa, va ora in briciole.
Ma si decidono ormai i nuovi equilibri mondiali e, esattamente come un’ottantina di anni fa, Londra preferisce farsi male da sola pur di mantenere una fratellanza Wasp, che farsi bene da sola insieme alla Germania. Che oggi, esattamente come allora, le aveva offerto la compartecipazione alla guida di un nuovo processo (Kerneuropa lo avevano denominato).
Trump affida a players non europei la spartizione e il controllo del Vicino Oriente e del Mediterraneo, e non esita a sputare sui disperati della terra, sui Palestinesi, ai quali vuole imporre Gerusalemme capitale israeliana e l’annessione dei loro territori occupati. Normale: è il comportamento che gli yankees hanno sempre tenuto con i pellerossa, che c’è di strano?
Così com’è normale che la sua principale preoccupazione politica sia di dividere l’Europa e di non farla crescere.
Meno normali sono i venticinqueluglisti di sempre, che oggi hanno scoperto il “sovranismo” e si schierano contro l’Europa in modo pregiudiziale, cieco e accanito cantando e perfino schiamazzando nel coro i cui spartiti sono stati scritti dal partito Wasp (Londra e New York).
Perdoniamo loro perché non sanno quello che fanno.
Ma tiriamo diritto perché il nostro domani si chiama Europa. O non c’è.

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