Eichmann

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Un caso

Il 31 maggio 1962 è la data ufficiale dell’escuzione di Adolf Eichmann nella prigione israeliana di Ramalla. Le sue ceneri, si dice, siano state disperse in luogo sconosciuto, Il direttore nazionalsocialista alla questione ebraica era stato tra i principali cooperatori con il progetto sionista fino a guerra inoltrata. Quindici anni più tardi apparve in manette in Israele, catturato da forze speciali di quel Paese guidate da “Rafi il puzzolente”, così definito dai suoi colleghi per la negligenza nel cambiarsi i calzini. Per spiegare come sarebbe stato rapito in Argentina vennero girati due film. Il processo ad Eichman iniziò quando le riparazioni tedesche per le vittime ebraiche si avviavano al termine e mentre Israele si stava armando della bomba atomica, violando gli accordi internazionali. Eichmann rifiutò i testi a difesa, tra i quali il resistente francese Paul Rassinier che si era offerto di venire al processo e a sorpresa moltiplicò per quattro il numero delle vittime ebraiche fino ad allora computate. Eichmann fissò la cifra, poi divenuta ufficiale, di sei milioni.

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