lunedì 13 Ottobre 2025

Emilio Comici

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Rendiamo omaggio al grande alpinista italiano a 70 anni dalla sua scomparsa

“..quando arrampico da solo guardo sempre in giù per inebriarmi del vuoto, e canto dalla gioia. Se non ho fiato per cantare, perché il passaggio difficile me lo stronca, allora il canto continua muto nel mio interno..”

Emilo Comici morì il 19 ottobre di settanta anni fa a Selva di Val Gardena, in montagna, mentre faceva ciò che amava di più nella vita, l’ascesa eroica, le scalate ardite.
Alpinista eroico, visse di un amore per la montagna profondo e vero, lontano da esibizionismo e competizione, un amore che era elogio della vita e al contempo via d’uscita alta dal mondo. Arrampicava con eleganza e semplicità. Purezza nello stile e ricerca della linea estetica ideale – quella della “goccia che cade” o “via della goccia cadente” – andava sotto la verticale di una cima e tirava su diritto, osava senza resa.
A lui si deve l’apertura di vie storiche: la prima salita della Nord-Ovest della Cima di Mezzo delle tre Sorelle nel Sorapis, la prima via di VI grado aperta da un italiano, la conquista della Nord di Lavaredo, la cima piccola di Lavaredo per lo spigolo giallo, la torre del Diavolo nei Cadini per la parete Nord-Ovest e poi altre grandi imprese
Innovatore nella tecnica nella progressione artificiale, era ben lontano da altri? alpinisti che effettuarono le prime ascese con l’uso di martelli e trapani. Teneva a precisare: “La tecnica non deve assolutamente offendere la montagna, noi la miglioriamo soltanto per avere la possibilitè di avvicinarsi ad essa, nei suoi posti più reconditi, più difficili e belli”.
 

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