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La Cei a sostegno del golpe centrista

Dopo mesi di silenzio e gli affondi sulla questione immigrazione e la presunta “questione morale” nella classe politica italiana, il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, è tornato a tuonare dal suo pulpito, sempre contro il centrodestra. Nell’editoriale in edicola questa settimana il sacerdote sostiene che il Paese ha ォun disperato bisogno di uomini nuovi, di indiscusso prestigio personale e moraleサ. Poi però il linguaggio è diventato truce: “C’è una concezione padronale dello Stato che ha ridotto ministri e politici in servitori e un garantismo sui potenti che sa di impunità”. I teocon del centrodestra non l’hanno certo presa bene. “Un cristiano non usa questo linguaggio né con gli ultimi né con i primi”, ha replicato il ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi. Più pesante l’affondo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi: “Servitore di disegni politici altrui sarà se mai don Sciortino, che si ostina a non accorgersi che questo governo è il più leale sostenitore di quei valori non negoziabili che dovrebbero essere la prima preoccupazione dei cattolici del nostro Paese”. Come dire che essere servi, per un cattolico praticante, non è mica un peccato. Basta servire il padrone giusto. E che almeno sia uno solo.
I sostegni invocati da Barbareschi(intervista al corriere) erano già arrivati…ne aspetta altri?
da asca.it: Sul futuro del nuovo gruppo finiano, Barbareschi pare avere le idee chiare: ”dobbiamo metterci tutti in testa il cappello da statista. Essere lungimiranti. Guardare ai prossimi dieci anni. Avere una visione della grande industria e della telecomunicazione. Il rapporto con Bernabé è fondamentale. Dobiamo fare squadra e adottare un profilo alto, così che i poteri forti possano pesare i 33 deputati e i 10 senatori”
Per la Cei è impellente difendere i milioni che si pappa sull’immigrazione incontrollata; e poiché, eticamente, il fine giustifica i mezzi, ben venga un’alleanza con le logge per un obiettivo così messianico!
Intanto tra i neoazionisti si conferma un ruolo strategico quello di Barbareschi che non è solo un attore eletto nella politica show.

 

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