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Febbre gialla

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I cinesi si comprano anche le nostre mura

 

Una serie di siti. E un interesse via via crescente da parte di 90 milioni di cinesi. Investimenti di taglia alta. Verso immobili prestigiosi nella località turistiche (e balneari) che ci invidia tutto il mondo. Qualche nome? Eccoli: www.juwai.com, la più importante piattaforma dedicata al real estate internazionale in lingua cinese. Oppure PropGoLuxury.com, altro portale per investimenti nell’immobiliare di lusso.
LA DOMANDA – Benvenuti nell’Italia in vendita (si spera non a prezzi di saldo) dopo l’aumento dell’imposizione fiscale sugli immobili di pregio che sta spingendo anche i ricchi rentier di casa nostra all’ipotesi di cessione di immobili di lusso. Dice Oscar Pittini, presidente di Hèra International Real Estate (società di servizi immobiliari) che l’interesse nei confronti del Belpaese si sta concretizzando persino sul web e sui social cinesi: «Circa 30 milioni di cinesi sono interessati a investimenti superiori ai cinque milioni di euro, perché ci sono significativi capitali in cerca di opportunità nel real estate, in Italia in particolare».
LA TENDENZA – Al netto delle definizioni sembra – se confermato in queste proporzioni – un cambiamento di paradigma da parte della ricca (e in crescita) high class cinese: minori investimenti in aziende (decotte) del made in Italy, maggiori in immobili di lusso che garantiscono una rendita costante e sottoposta a minori oscillazioni di valore. Certo non sfugge il calcolo del rischio-Paese e l’ipotesi (per ora ventilata dal movimento 5 Stelle) di un referendum sull’uscita dall’euro e di un ritorno alla lira. Transizione che porterebbe nell’immediato a una teorica minusvalenza per chi decide ora di acquistare un immobile nella valuta corrente.

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