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Fedeltà è più forte del fuoco e il fuoco a volte è fedele

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Anche dopo duecento anni gli ordini dell’Imperatore vanno eseguiti

 

Doveva essere una ricostruzione festiva della guerra russa contro Napoleone, il cui bicentenario ricorre quest’anno, ma un accidentale colpo di cannone ha ferito quattro persone.
L’incidente si è verificato nel distretto di Luga, a oltre 100 chilometri a sud di San Pietroburgo, durante un festival storico consacrato alla guerra del 1812. Secondo un comunicato della polizia russa, che ha già aperto un’inchiesta sull’accaduto, una cannonata ha colpito un gruppo di persone che stava rappresentando uno degli episodi bellici. Dei quattro feriti, uno risulta essere in gravi condizioni

Nel 2012 la Russia festeggia, con varie manifestazioni storiche, i 200 anni esatti dopo la sconfitta dell’armata napoleonica. La ricorrenza culminerà in settembre con la ricostruzione del combattimento di Borodino, presso Mosca, dove un’iniziale disfatta russa aprì le porte dell’attuale capitale alle forze francesi. Tuttavia, la vittoria durò poco, poiché l’inverno precoce costrinse gli uomini di Napoleone a una ritirata mortale.

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E a proposito di quella vittoria (otenuta dal Generale Inverno) ecco che sapore assumeva la  “sconfitta” delle truppe dell’Empereur.
Il commento è del generale cosacco Denis Davydov e si riferisce alla rottura dell’assedio, fuori Mosca, degli imperiali contro le truppe da lui stesso guidate il 17 novembre
“La Vecchia Guardia, al centro della quale si trovava lo stesso Napoleone, si avvicinò. Non dimenticherò mai il passo libero, sciolto, e l’andatura minacciosa di questi guerrieri provati da tutti gli aspetti della morte. Con i loro alti copricapo di pelo, le loro uniformi blu con le cinghie bianche, i loro piumaggi e le loro spalline rosse assomigliavano a spaventapasseri eretti nella neve… I nostri Cosacchi avevano l’abitudine di galoppare intorno al nemico, strappandogli i bagagli e i cannoni e circondando le compagnie sparpagliate o distaccate. Ma quelle colonne lì rimanevano coese, inseparabili. Invano i colonnelli, gli ufficiali, i sottufficiali, i semplici Cosacchi, si slanciavano contro di esse: le colonne avanzavano, l’una dopo l’altra, ricacciandoci a colpi di fucile e ridendo delle nostre inutili incursioni… La Guardia con Napoleone passò tra i nostri Cosacchi come una nave ammiraglia, armata di cento cannoni, si fa largo in mezzo a una flottiglia di pescherecci”.

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