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Terroristi dell’acqua

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Democratici al soldo degli interessi stranieri

 

I cittadini siriani hanno pagato un prezzo enorme per gli atti commessi dai gruppi terroristici armati, che prendono di mira i civili e le proprietà pubbliche e private. 

Alla gravosa parcella dei danni vanno aggiunti il deterioramento ambientale e l’interruzione di molti progetti legati all’ambiente, che comportano conseguenze importanti alla salute umana, poiché i danni causati  dagli assalti alle reti idriche e alle dighe superano la cifra di 1,6 miliardi di Lire Siriane, equivalenti a circa 25 milioni di dollari americani. 

Gli atti commessi dai gruppi terroristici armati hanno causato il ritardo dei lavori nella costruzione di dighe, il che ha nuociuto in modo particolare ai contadini,  inoltre le ripetute aggressioni hanno danneggiato seriamente le stazioni di pompaggio idrico, causando enormi danni alle terre che in precedenza ne traevano beneficio, tant’è che nella sola Hama, la superficie delle terre che non beneficiava dell’irrigazione idrica all’inizio della stagione agricola  raggiungeva i 10.000 ettari, ed è pertanto facile immaginarsi quali siano i danni causati ai raccolti agricoli, che costituiscono la fonte fondamentale di sostentamento dei proprietari di queste terre. 

La distruzione delle reti idriche ha altresì comportato la perdita di enormi quantità di acqua,  che poteva essere immagazzinata e utilizzata in vari modi. Oltre a ciò, bisogna menzionare i casi di inquinamento idrico, dovuto al fatto che i gruppi terroristici armati hanno gettato – e continuano a gettare- i corpi delle vittime nei canali acquiferi, il che comporta danni inquantificabili per gli abitanti e i famigliari di queste vittime, danni che nessuna cifra potrà mai compensare.  

Il furto di quantità ingenti di fertilizzanti e il loro utilizzo nella fabbricazione di esplosivi ha causato la perdita di queste sostanze e l’impossibilità, da parte degli agricoltori, di utilizzarle nell’agricoltura, il che ha comportato un drastico calo dei raccolti e l’abbassamento del reddito degli agricoltori, già gravati dalle difficoltà agricole quotidiane. Le  sole perdite della produzione agricola legate ai furti dei fertilizzanti ammontano a 450 milioni di Lire Siriane. 

L’interruzione della corrente elettrica, conseguente agli atti terroristici e alle sanzioni, ha spinto molte persone a tagliare gli alberi nei boschi per utilizzarli come fonte di riscaldamento,  causando la perdita di 60 dunum di legname nella sola località di Abu Qabis. Oltre a ciò, va menzionato quanto comunicato in precedenza, relativamente agli incendi dolosi causati dai terroristi nei boschi delle località di confine tra la Siria e la Turchia, per coprire la fuga dei terroristi  che si infiltrano clandestinamente in Siria dalla Turchia, e la prontezza delle autorità turche competenti nel domare gli incendi, come se fossero state preventivamente avvisate.            Anche in merito a ciò, è impossibile quantificare le perdite che gravano sulla vita e sulla salute di ogni cittadino siriano, considerando il lungo lasso di tempo richiesto all’impianto, allo sviluppo e alla gestione di un bosco. L’inosservanza delle norme di rispetto ambientale da parte delle autorità competenti intervenute, ha fatto sì che queste abbiano gettato rifiuti, che si sono accumulati, favorendo la riproduzione di insetti e  topi , veicoli di veleni e malattie come la leishmaniosi. 

Per quanto riguarda le sanzioni imposte al Paese, conformemente al blocco del finanziamento effettuato dalla Banca Europea d’Investimento, oltre alle conseguenze sovra esposte, queste sanzioni hanno obbligato il Ministero degli Affari Ambientali al rinvio di ben  12 progetti per la salvaguardia ambientale su un totale di  26, e al ritardo o alla cessazione di altri progetti in favore dell’ambiente, che hanno un effetto diretto sulla salute umana e sulla vita quotidiana. 
Le parti che hanno deciso di imporre le sanzioni sostengono che esse vanno a beneficio degli interessi del popolo siriano.    

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