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Festa della rinascita

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Per chi festeggia ma non sa perché. O per chi non festeggia perché non sa

 

In Italia la chiamiamo Pasqua, in altri Paesi ben più attenti al significato di ciò che fanno la chiamano Ostern, da cui altri Paesi – che hanno perso lingua, tradizione e storia ergo storpiano da altri – ottengono Easter. Ma cosa si festeggia in realtà? E’ la festa della dea germanica della primavera Eostre o Ostara, la festa della pienezza dell’Equinozio, quando la terra rifiorisce, gli alberi ricominciano a germogliare, quando i ghiacci si sciolgono. E’ la festa dell’inizio del nuovo anno astrologico che inizia con l’Ariete, simbolo della forza ignea virile, guerriera e generatrice. E’ dunque la festa della Rinascita, del ritorno della Vita, del ritorno di Persefone tra le braccia di Demetra dal mondo degli inferi.
E’ in questo periodo che l’animale sacro ad Eostre, una lepre o un coniglio, simbolo di fertilità e proliferazione, depone l’Uovo della Vita per annunciare lo schiudersi e la ri-nascita del nuovo anno.
E’ in questo periodo che Thor, dio guerriero che incarna quella forza ignea virile e feconda, colpisce col suo Mjollnir generatrice di fulmini l’Uovo Cosmico la cui rottura-dischiusa fa scaturire ogni cosa. E’ il periodo in cui non solo la terra rinasce ma in cui ogni uomo dove far rinascere se stesso. E’ il periodo in cui la miglior generazione guerriera dovrebbe ri-nascere per far ri-sorgere il popolo e far ri-vivere la nazione. Come accadde nel periodo equinoziale quel 23 Marzo 1919.
Auguri.

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