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Tutti gli uomini del presidente

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Golpe dopo golpe: in viaggio verso la post-sovranità

 

Napolitano ha scelto i “saggi” che dovranno dettare alle forze politiche quali punti cardinali dovranno rispettare nella fase di riforma costituzionale.
Intanto Monti continua a governare e a smantellare.
Finché i “saggi” non avranno determinato insieme alle forze politiche un provvisorio “governo del presidente” che avrà bisogno di un anno di tempo per compiere l’opera cui sarà preposto.
A quel punto però bisognerà identificare il nuovo presidente e non è escluso che Napolitano s’inchini alla “volontà popolare” accettando di farsi rieleggere salvo poi dare le dimissioni tra un anno a riforma completata.
Una riforma che andrà nella direzione del superamento e della definitiva cessione della sovranità. Il tutto mascherato di “partecipazione civica e democratica”.
In tal caso cos’accadrà?
Così nel 2014 ci ritroveremo nuovi soggetti politici, un premier plebiscitario (dovrebbe essere Renzi) e un presidente della Repubblica del genere di Monti o Draghi.
Questo almeno è il disegno di Napolitano. Qualcuno lo vorrà e potrà far saltare? Ma Chi? Grillo? Berlusconi? O magari la stanchezza fisica di Napolitano detterà l’obbligo di cambiare il quadro con un presidente nuovo, subito. E chi avrebbe quella naturale “autorevolezza” per prenderne il testimone?
Draghi? Monti oggi non l’ha e neppure Amato e Prodi. Con ognuno dei tre l’impresa sarebbe a rischio.

Valerio Onida, il sen. Mario Mauro, il sen. Gaetano Quagliariello e il prof. Luciano Violante. Sono questi i ‘saggi’ individuati dal presidente Napolitano per il gruppo di lavoro istituzionale. Lo si legge in una nota del Quirinale.
Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Authority della concorrenza; Salvatore Rossi, membro del Direttorio di Bankitalia, Giancarlo Giorgetti e Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali di Camera e Senato, e Enzo Moavero Milanesi. Sono questi i ‘saggi’ per l’economia scelti dal Colle.
“Continuo ad esercitare fino all’ultimo il mio mandato, non nascondendo al Paese le difficoltà che sto ancora incontrando e ribadendo la mia fiducia nella possibilità di un responsabile superamento della situazione che l’Italia attraversa”, ha affermato il presidente Giorgio Napolitano nell’attesa conferenza stampa al Quirinale, dopo la riflessione seguita alle consultazioni di ieri. Mentre si avvicina l’elezione del nuovo capo dello Stato “sono giunto alla conclusione che, pur essendo ormai assai limitate le mie possibilità di ulteriore iniziativa” per un nuovo Governo, “posso fino all’ultimo giorno” aiutare a “sbloccare una situazione irrigidita tra posizioni inconciliabili”.
Napolitano chiederà a “due gruppi ristretti di personalità”, di formulare su temi istituzionali e economico-sociali, “precise proposte programmatiche oggetto di condivisione” da parte delle forze politiche, in vista di un possibile governo. I nomi dei “gruppi ristretti di personalità” sono stati resi noti nel pomeriggio. Lo ha detto lo stesso Giorgio Napolitano conversando al Quirinale con i giornalisti. I nomi delle personalità che lavoreranno per facilitare la soluzione della crisi saranno scelti dal presidenti della Repubblica “in piena autonomia” e non è stata indicata una scadenza per il termine del loro lavoro.
I due gruppi ristretti voluti dal presidente Napolitano avranno un carattere “uno politico istituzionale e l’altro economico-sociale” e si insedieranno martedì prossimo. Prepareranno un rapporto – si è appreso – che verrà presentato o a Napolitano o al presidente che verrà dopo di lui e il loro lavoro potrà anche essere una sorta di base programmatica per il nuovo governo.
“Devo ancora una volta sottolineare l’esigenza che da parte di tutti i soggetti politici si esprima piena consapevolezza della gravità e urgenza dei problemi del Paese” per cui serve “un accentuato senso di responsabilità” per formare “un valido Governo” in tempi brevi.
Il Governo Monti è “operativo” e “sta per adottare provvedimenti urgenti per l’economia”, d’intesa con la UE e con “il contributo del nuovo Parlamento”, ha assicurato il presidente. “Non può sfuggire agli italiani e alla opinione internazionale che un elemento di concreta certezza della situazione del nostro Paese è rappresentato dalla operatività del nostro governo tutt’ora in carica e non sfiduciato dal Parlamento”, ha detto Napolitano. Il Governo sta per adottare provvedimenti urgenti per l’economia, d’intesa con la Ue e con l’essenziale contributo del nuovo Parlamento attraverso i lavori della commissione speciale presieduta dall’onorevole Giorgetti”, ha proseguito il Capo dello Stato.

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