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Giustizia all’italiana

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Un buonismo spaventoso verso lo straniero che vive sul Tevere. Indizi forti contro di lui: un’altra ragazza l’ha già accusato di violenza carnale e di averle fatto ingerire droga e alcol per intontirla; il corpo della ragazza morta è stato trovato vicino alla sua baracca; dai tabulati telefonici del telefonino risultano false le sue dichiarazioni riguardo all’incontro con la ragazza. E tutto questo non sarebbe bastato a tenere in carcere il marocchino. Invece ci resta perchè è pure uno spacciatore.

ROMA,4 SET – Resta in carcere solo per detenzione di droga a fini di spaccio, Nabil Benyhaya, il marocchino indagato per omicidio per la morte di Vera Heinzl. Lo ha deciso il tribunale del riesame di Roma, che ha invece annullato la parte dell’ordinanza di custodia cautelare nella quale si contestava all’extracomunitario anche il reato di sequestro di persona. La studentessa tedesca scomparve la sera tra il 19 e il 20 agosto e il suo cadavere fu ritrovato l’indomani sul greto del Tevere.

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