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La belloccia e la bestia

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Un matrimonio sfarzoso negli ambienti snob (sine nobilitate) che rappresentano l’apice del volgare occidente dei parvenus attira le telecamere quando si distraggono dalla strage di bambini in ossezia che fa persino più share di questo barbie-show

STRESA – Nella cappella bianca dell’Isola Madre, sul lago Maggiore, John e Lavinia si sono uniti in matrimonio.
La funzione, officiata da padre Biagio Pizzi e da don Giuseppe Volpati, e’ stata accompagnata dalla Marcia nuziale di Wagner, da un brano di flauto e clavicembalo di Bach e da uno di Domenico Scarlatti. La piccola chiesa e’ addobbata con fiori bianchi e gialli, gelsomini, gardenie e stephanotis.
Ha assistito una sessantina di persone, parenti e amici stretti delle famiglie, che hanno preso posto su sedie dorate rivestite di cuscini bianchi. C’erano anche i cinque figli che Margherita, mamma di John, ha avuto dalle seconde nozze con Serge de Phalen.
La sposa e’ arrivata alle 18,35, accompagnata dalle damigelle, le sorelle Matilde e Isabella. Il vestito di Lavinia Borromeo, disegnato espressamente per lei da Valentino, ha linee semplicissime ed e’ arricchito da intarsi di pizzo rarissimo. Trattiene l’originale velo a tre quarti, tutto in point d’esprit con un grande bordo di pizzo, il diadema della famiglia Borromeo. L’abito, realizzato nel piu’ raffinato mikado color avorio, ha la scollatura diritta che lascia delicatamente scoperte le spalle e scende aderente fino alla vita per poi allargarsi in una gonna ampia e ariosa. Il trucco e l’acconciatura sono stati curato da Monica Coppola.
Anche le sorelle Matilde e Isabella indossano abiti di Valentino: entrambi in crepe di seta azzurro polvere con corpetto ricamato in stile impero.

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