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Gli assassini di Roma

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L’Editto di Tessalonica: un Otto Settembre della civiltà

Il 27 febbraio 380 i tre imperatori Graziano, Teodosio I e Valentiniano II decretano il credo niceno l’unico ufficiale dell’Impero mettendo fuori legge l’arianesimo oltre ai culti dei Patres. Seguiranno gli editti di Teodosio II che riserveranno le cariche pubbliche ai cristiani e che condurranno alla repressione di tutta la sacralità, ivi compresi i culti olimpici della Vittoria e il fuoco di Vesta. Tutti gli anticorpi verranno rimossi da questa forma di aids e l’Impero crollerà su se stesso, preda delle termiti.
Simbolico il passaggio discreto da Romolo Augustolo a Odowakr re degli Eruli che altro non è se non il titolo del Maestro delle Rune. Da quel momento in poi il legame, già preistorico, tra Roma e Germania diventa l’asse di sopravvivenza della sacralità imperiale e si manifesterà costantemente.
Nella saldatura romano-germanica, dal ghibellinismo all’Asse, ci sarà polarizzazione delle forze sane e della civiltà. Chiunque non se ne renda conto, chiunque operi in qualsiasi misura, in qualsiasi caso, per un allontanamento romano-germanico è servo sciocco della Sovversione. Non c’è futuro, in assenza del restauro dei culti dei Patres, senza la convergenza romano-germanica.

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