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Gli eroi dimenticati

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Settantacinque anni fa quella mattanza in Cile

L’esempio più eloquente è quello della mattanza del Seguro Obrero, compiuta in Cile nel ’38 dal suo governo democratico. In questa nazione fatti simili sono stati, più o meno volontariamente, oscurati dopo la caduta della dittatura di Pinochet, per far passare Salvator Allende come unico eroe cileno (e per la cronaca Allende allora simpatizzava per i tedeschi…). Ma la storia, se approfondita, ci dimostra il contrario.

Il 5 di settembre di settantacinque anni fa il Movimiento Nacional-Socialista cileno tentò un colpo di stato contro Alessandro Palma, presidente del Cile di allora. La frangia più giovane del movimento (di età dai 17 ai 21 anni) prese d’assalto l’edificio governativo del Seguro Obrero, riuscendo a barricarsi al suo interno. Subito la polizia cilena, appoggiata dall’esercito, attaccò l’edificio, sfondando dopo uno scontro il portone d’ingresso. In questo momento particolarmente eroica fu la figura di Ricardo White, che quando capì che era tutto perduto gridò:”stiamo perdendo, cileni, all’azione!Moriremo per la nostra causa! Viva il Cile, viva il Movimento Nazional-Socialista!”(Estamos perdidos… Chilenos, a la acción! ¡Moriremos por nuestra causa! ¡Viva Chile. Viva el Movimiento Nacional Socialista!).

Allo stesso tempo nella casa centrale dell’università del Cile un altra frangia di 32 giovani camerati occupò la struttura. Subito però vennero avvisati i carabinieri, che intervenirono inviando nel luogo uomini e artiglieria. Alle 14.40 dall’università ci fu la resa. Il generale Arriagada, mentre conduceva i nazionalsocialisti al Seguro Obrero per poterli riunire assieme ai loro camerati disse:”questi dannati devono essere uccisi tutti”. Era la premessa di quello che sarebbe successo poco dopo.

Nell’edificio del Seguro Obrero avvenne il massacro: i giovani camerati cileni, disarmati e arresi, vennero messi con le spalle al muro al sesto piano dell’edificio, il generale Gonzale gli disse:”per ordine del mio generale e del mio governo devo liquidarvi tutti”. Alle 17.30 molti di loro, comprendendo la loro sorte, intonarono l’inno delle squadre d’assalto, dopodichè vennero uccisi a fucilate, coloro che non morirono subito vennero finiti a colpi di manganello, e tutti vennero spogliati dei loro oggetti di valore. Eroico quanto White fu un ignoto che poco prima di essere finito a colpi di manganello gridò: “non importa camerati, il nostro sangue salverà il Cile!” (no impuerta camaradas, nuestra sangre salvarà a Chile!).
Per nascondere lo scempio i corpi vennero trasportati al bordo delle scale, per dare l’impressione che fossero morti combattendo.
I corpi vennero mandati all’obitorio di Santiago, e alle famiglie non fu concesso di riavere le salme dei loro figli.

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