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Governo Ko

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Alle suppletive perde 7-0, lasciando tutti i collegi all’Ulivo. Un evidente voto di protesta dei cittadini che non hanno visto realizzarsi nessuna delle promesse fatte da Berlusconi. Ma da non sottovalutare è anche la bassissima affluenza alle urne. Qualcosa si è inceppato nel sistema partitocratico: la gente è sempre più stanca.

ROMA – “Saranno un segnale per il governo”, aveva detto Silvio Berlusconi alla vigilia del voto. E ora Piero Fassino può ben dire al premier che “quel segnale è arrivato”, e che la Casa delle libertà “ha da rifletterci sopra”. Le elezioni suppletive sono finite in un “cappotto” per la coalizione di governo. E in una schiacciante vittoria, sette seggi a zero, dell’Ulivo. Che si conferma nei due collegi toscani e in quelli di Emilia e Puglia. Ma sorpassa il centrodestra a Milano, Genova e Napoli e può esultare per il primo ottimo risultato della Gad (Grande alleanza democratica).

Si votava in sette sole circoscrizioni, e l’affluenza, come prevedibile, è stata bassa: il 40,2%. Ma l’appuntamento con il voto per più di settecentomila elettori era comunque un minitest significativo sul piano politico.

Basti pensare al significato simbolico che ha per il centrosinistra l’aver strappato al Polo il collegio che fu, nel 2001, di Umberto Bossi. L’ex presidente della Rai Roberto Zaccaria è stato eletto con il 51,4% dei voti, staccando il suo rivale, il medico leghista Luciano Bresciani, che si è fermato al 43,5%.

Quella di Milano, in un collegio considerato “sicuro” dalla Cdl, era una sfida incerta, e difficile per il centrosinistra. Come del resto quella di Napoli-Ischia, dove l’ex segretario Sergio D’Antoni ha ribaltato l’esito del 2001 e ha vinto con il 41,45% dei consensi, contro il 38,30 di Amedeo Laboccetta sostenuto dal Polo. Il collegio era quello lasciato libero da Alessandra Mussolini.
Più prevedibile, anche per le dispersione dei voti di centrodestra su più candidati, il sorpasso in Liguria, nel collegio di Genova Nervi. Stefano Zara ha ottenuto il 54,64% dei voti, mentre Roberto Suriani della Casa delle libertà si è fermato al 31, 94%. Anche questo, comunque, è sempre stato un collegio “blindato” per il centrodestra che lo perde per la prima volta.

Per il resto, solo conferme. Schiacciante quella in Toscana, dove nel Mugello e Scandicci l’Ulivo ha stravinto con percentuali “bulgare”. Nel primo caso
Severino Galante ha ottenuto il 81,5% dei voti, contro il 18,5% di Enrico Simone Gnaga; nel secondo Antonello Giacomelli ha conquistato l’83.2% delle preferenze, e il candidato della Cdl Giuseppe Calderisi solo il 16,8%.

Nettissima la vittoria anche in Emilia, nel collegio di Fidenza-Parma, dove Massimo Tedeschi – segretario provinciale dei Ds – ha sfiorato il 60 per cento (59,96) contro Luigi Villani di Forza Italia, che ha ottenuto il 40% delle preferenze. Nel 2001 aveva vinto l’ex ministro della Quercia Pierluigi Bersani.

Infine, il collegio di Gallipoli, “orfano” di Massimo D’Alema. L’Ulivo ha vinto, nettamente, anche senza l’ex premier, facendo confluire quasi il 60% dei voti (quando mancano ancora poche sezioni è al 59,8%) su Lorenzo Ria. Staccatissimo lo sfidante del Polo Vincenzo Barba.

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