Ultimo atto del ciclo di articoli dedicato a Giulio Cesare dal titolo “Le Idi di marzo: tirannicidio o parricidio?”. Si interrompe così, ai piedi della statua di Pompeo, bruscamente e tragicamente la vita e l’epopea del Divo Giulio. La domanda che sorge spontanea è perché?. Ebbene, vi illustreremo gli interessi, i rancori privati e gli idealismi fallaci dei congiurati, ma soprattutto vi descriveremo la “rivoluzione di Cesare”, ossia la politica con la quale il Divo Giulio stava preparando Roma al dominio del mondo. Una rivoluzione imponente e lungimirante che destò inevitabilmente la reazione degli oligarchi che, armata la mano di pugnale, posero fine all’esistenza di un uomo straordinario, gettando nuovamente Roma nel caos della guerra civile e della lotta fratricida.
“Tra i prodigi mandati dagli dèi si annovera una grande cometa che apparve per sette notti consecutive dopo l’eccidio di Cesare, ben visibile in cielo, e che quindi scomparve. I raggi stessi”…
