Il Ferdinando alternativo
Contro la crisi economica da coronavirus e il disagio delle famiglie meno abbienti del paese, conia una moneta comunale: il “ducato” riecheggiando Re Ferdinando II di Napoli ed è pronto a varare il “Borbone bond”. Il singolare progetto è del sindaco di Castellino del Biferno, Enrico Fratangelo. Il primo cittadino, appassionato di risorgimento italiano, negli ultimi giorni ha distribuito nella piccola comunità molisana, composta da poco più di 500 abitanti, le banconote plastificate: da 20 e 50 ducati, con numeri progressivi raffiguranti immagini religiose con lo stemma del paese. In una c’è anche l’immagine dello stesso Fratangelo.
La moneta castellinese è stata adottata con decreto sindacale 8, pubblicato lo scorso 17 aprile e fa seguito al regolamento comunale approvato nel 2018 il cui contenuto cita il regio decreto del 1831 del re di Napoli Ferdinando II. Il valore del ducato è uguale all’euro ed è consegnato alle famiglie meno abbienti di Castellino del Biferno. Le stesse possono utilizzare le banconote da 20 e 50 ducati per la spesa alimentare nei negozi convenzionati con il Comune. Ogni due settimane gli esercenti possono rivolgersi all’Amministrazione comunale riconsegnando le banconote ed ottenendo, con apposito mandato di pagamento, il denaro corrispondente. Il capitolo del bilancio utilizzato per tale operazione è dedicato al sociale ed è denominato “Ferdinando di Borbone”.
“Studio da circa 12 anni la moneta alternativa – spiega il sindaco Enrico Fratangelo -. I ducati vengono consegnati solo a chi ne ha necessità. E dopo le banconote locali, sono al lavoro per emettere i “Borboni bond”. Rappresentano degli incentivi a chi verrà in questo comune ad aprire un’attività che può essere zootecnica o ortofrutticola o altro. A costoro, il Comune restituirà attraverso i ducati, quindi i buoni spesa alimentari, l’esatta cifra degli interessi del mutuo contratto con la banca per insediare l’attività. Questo per dare slancio all’economia locale”. Fratangelo sottolinea che tali iniziative oggi più che mai risultano indispensabili vista l’inadeguatezza e inefficacia delle politiche istituzionali sociali nazionali e regionali soprattutto per i piccoli centri.