Fini ci ricasca. Dopo una multa per essersi immerso nell’area protetta dell’isola di Giannutri, Grosseto, ora rischia una nuova multa. Infatti il presidente della Camera, con amici, subito dopo l’immersione mostra un bottino di «pesca»: sembra infatti che abbia raccolto dai fondali molluschi e stelle marine. Pratica, questa, che è vietata. «L’infrazione di tali regole comporta una multa compresa tra i mille e i 3 mila euro. Nel caso in cui si asporti qualcosa nell’area protetta di Giannutri, e a maggior ragione un esemplare di specie protetta, si può incorrere in una denuncia penale», spiega il comandante della Capitaneria di Porto dell’Argentario, Giorgia Capozzella al settimanale Oggi.
LA VICENDA- Insomma Fini rischia grosso. Una gita tra amici, con lui anche la compagna Elisabetta Tulliani gli attori Nicoletta Romanoff e Giorgio Pasotti, rischia di trasformarsi in una denuncia. Anche se alcuni testimoni raccontano che le stelle marine sono state buttate subito in mare.
LA REPLICA- Ma dalla Camera arriva una secca smentita. Il portavoce di Fini, Fabrizio Alfano, accusa Oggi di «palese malafede». E spiega: «La giornalista del settimanale aveva contatto la titolare del diving che aveva accompagnato Fini che le aveva assicurato che non era stato Fini ad aver pescato sott’acqua alcunché, oltre al fatto che una volta pescati, quei beni sono stati riposti immediatamente in mare».
LA RISPOSTA DI OGGI- La direzione di Oggi replica quindi al portavoce di Fini. « Altro che malafede! Dopo aver ricevuto fotografie è stata fatta una inchiesta approfondita dalla quale è emerso che sicuramente sono stati prelevate del fondale stelle marine e nelle mani di Fini compariva un bivalve, tutte specie di cui è proibita la raccolta. Non sappiamo e non abbiamo scritto chi abbia materialmente preso le stelle marine, ma neghiamo, come sostenuto da Fabrizio Alfano, “che la titolare del diving che aveva accompagnato Fini aveva assicurato che non era stato Fini”. Il fatto che le stelle marine siano state ributtate il mare è stato > correttamente registrato e scritto sia nell’articolo sia nel lancio > stampa. E comunque, secondo gli esperti interpellati, nulla toglie alla gravità del gesto».