Purtroppo. Ma l’esposizione è capziosa e preoccupante
”Per i tanti segnali di forte inquietudine che mi arrivano posso dire che non mi aspetto un anno tranquillo” afferma il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, in un’intervista a ‘La Repubblica’, in cui ha messo in evidenza la sua preoccupazione per una serie di episodi quali i pacchi bomba a Equitalia, la protesta per Finmeccanica, la Tav e i fatti di cronaca come la rapina di qualche giorno fa a Roma che ha portato alla morte di un uomo cinese e della sua bambina di pochi mesi. “Purtroppo c’è un uso troppo facile delle armi – aggiunge il ministro – ci sono armi ovunque”, e sul caso del duplice delitto a Tor Pignattara assiucura che “dal ministro fino all’ ultimo agente siamo impegnati e faremo di tutto per prendere quegli assassini”. “Qui serve un salto culturale e di sicuro serve più intelligence- aggiunge- ma deve essere chiaro che un’azione di sola polizia non basta, ci vuole anche uno stretto raccordo con la magistratura, unità d’intenti e forte impegno sociale”.
Quello che si è omesso di dire è che le pistole hanno preso a sparare dalla scorsa primavera, ovvero esattamente da quando la strategia golpista nei confronti del Berlusconi IV è entrata nel vivo e da quando agenti ‘deviati’ hanno iniziato a marcar stretto le azioni politiche dell’area radicale. E si omette anche di dire quello che il ministro non può davvero non sapere: ovvero che gli stessi manipolatori di cui non parla stanno preparando il clima, l’humus e i capri espiatori per una nuova stagione stragista. Come sempre quando al governo ci sono “tecnici” con maggioranza allargata composta da una certa sinistra democristiana e dal migliorismo comunista cui si sovrappone, a saldatura, l’ambiente azionista.