sabato 20 Luglio 2024

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altNapolitano, cinquantacinque anni di coerenza

Per la Libia occorre “un impegno che è necessario per la pace, per la solidarietà e per i diritti e la libertà dei popoli”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo all’Arsenale della pace di Torino, dove ha ricevuto il premio “Artigiano per la pace”, dalle mani del fondatore del Sermig Ernesto Olivero.
“Oggi servire la pace significa trovare il modo di andare incontro a popolazioni perseguitate, andare a portare aiuto, senza rimanere indifferenti alle sofferenze e alle repressioni. E sappiamo di cosa parlo”, ha detto il presidente.
Sul tema Libia il presidente era già intervenuto in mattinata, al termine della visita ai cantieri dello stabilimento Pirelli di Settimo Torinese. “Io vedo che qui si lavora per la pace. Poi altrove facciamo la nostra parte, come membro attivo della comunità internazionale”, ha aggiunto Napolitano, sottolineando che sulla questione libica sono “interessati tutti i paesi che sono nel G8, che sono nell’organizzazione delle Nazioni unite ad affermare dei principi e a esigere il rispetto di valori fondamentali, come sono i diritti umani, le aspirazioni di libertà e di giustizia sociale oggi in modo particolare nel mondo arabo”.
Coerentissimo, cinquantacinque anni fa aveva applaudito all’invasione sovietica dell’Ungheria, ovviamente “necessaria per la pace e la democrazia”, oggi applaude all’invasione anglo-franco-americana della Libia, sempre”necessaria per la pace e la democrazia”.
Eccone almeno uno veramente inossidabile.

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