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Il ritorno della capitale asburgica

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Eletta come la migliore al mondo per vivibilità

Vienna torna a essere la città più vivibile al mondo e conquista il primo posto dell’indice 2022 stilato dall’Economist per stabilire la classifica delle città in cui si vive meglio al mondo. Tra le italiane, Milano è al 49mo posto e fa meglio di New York al 51mo e di Pechino al 71mo. Sorprende il declino delle metropoli spagnole: Madrid perde 24 posizioni e scivola al 43mo posto, Barcellona arretra dal 16mo al 35mo posto. In forte ascesa la Germania con Francoforte settima, Amburgo 16ma e Dusseldorf 22ma che scalano tutte una trentina di posizioni. Dopo il 2018 e il 2019, la capitale dell’Austria è per la terza volta ai vertici dell’indice redatto dall'”Economist Intelligence Unit” (Eiu), l’unità di ricerca e analisi del settimanale inglese, prendendo in considerazione le città considerate “destinazioni d’affari”, centri economici e finanziari oppure con una forte domanda di visitatori.
La città del Prater strappa il primato alla neozelandese Auckland, che ha perso ben 33 posti a causa dell’estensione dei lockdown anti-Covid. Gli esperti hanno premiato la stabilità di Vienna, la sua offerta culturale e d’intrattenimento e l’assistenza sanitaria, nonchè la qualità delle infrastrutture con il punteggio massimo di 100 su 100. I fattori culturali e ambientali sono quasi ideali.

La capitale ucraina Kiev non è stata inclusa quest’anno dopo che la Russia ha invaso il Paese alla fine di febbraio, mentre le russe Mosca e San Pietroburgo sono scivolate in classifica per “la censura” e l’impatto delle sanzioni occidentali.

L’Europa domina ampiamente la Top 10 con sei città: Copenaghen e Zurigo, che completano il podio dietro Vienna, Ginevra, Francoforte settima e Amsterdam nona. Anche il Canada ha fatto bene: Calgary è arrivata in terza posizione congiunta, seguita da Vancouver al quinto posto e Toronto all’ottavo. La giapponese Osaka e l’australiana Melbourne hanno condiviso il decimo posto. Parigi è 19ma, 23 posizioni in più rispetto allo scorso anno, e Bruxelles 24esima, appena dietro la canadese Montreal. Beirut, devastata da un’esplosione portuale nel 2020 e alle prese con la paralizzante crisi finanziaria libanese, non è stata inclusa nella classifica delle destinazioni d’affari.

Nemmeno la capitale ucraina Kiev, dopo che l’invasione russa del 24 febbraio ha costretto l’Eiu a interrompere la sua ricognizione sulla città. Mosca, da parte sua, perde 15 posizioni e scivola all’80esimo posto. Una maggiore censura accompagna il conflitto in corso”, osserva il rapporto. “Le città russe stanno inoltre vedendo restrizioni alla cultura e all’ambiente a causa delle sanzioni economiche occidentali”.
Altri centri dell’Europa orientale sono stati considerati meno stabili a causa delle “aumentate tensioni diplomatiche” dovute alla guerra in Ucraina. La capitale della Siria dilaniata dalla guerra, Damasco, ha mantenuto il suo posto di città meno vivibile del pianeta.

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