Tra Roma, Kiev, Varsavia e il fronte, si articola il pensiero europeo contro tutti gli imperialismi stranieri
Chi è venuto domenica all’Horafelix di Roma ha potuto apprezzare tangibilmente il ritorno alla realtà. Chi non c’era, l’ha fatto online o lo farà in differita grazie all’audio e al video che troverà su Radio KulturaEuropa.
Testimonianze toccanti, con lettere e video dal fronte da parte di volontari ucraìni, ma anche polacchi, italiani, in un insieme articolato che vede impegnati centinaia e centinaia di giovani da tutta Europa, in gran parte espressioni di realtà militanti.
Questo mi ha consentito di ribadire che quanto sta accadendo oggi è una cesura tra la cd destra radicale, che è in linea con se stessa e con il reale, e la destra terminale che insegue invece schemi ideologici astratti e altrui con cui cercano di sopravvivere diversi boomers, evidentemente disorientati.
Russia e Usa
Da ovunque il ragionamento è stato lo stesso e si riassume in alcuni punti essenziali.
1) La Russia continua ad essere quella caotica nazione prepotente che da sempre vive solo vendendo le sue risorse e mantenendo un sistema che, qualunque sia la forma che assume, è composto da signorotti oligarchi che trattano i propri sudditi come servi della gleba. Questa potenza, intimamente fallimentare, vive di rapine e di terrore e si ritrova sempre a impersonare il ruolo di gendarme da est contro i popoli europei.
2) La Russia vuole l’Ucraìna per una specie di sua Dottrina Monroe, perché senza di essa non può più inseguire i suoi pur vani desii di esser potenza.
3) La propaganda russa è falsa dalla a alla z ed è sapientemente articolata: ci sono le menzogne per i comunisti, quelle per i reazionari, quelle per gli imperialisti, quelle per i separatisti, ma la Russia è da sempre potenza informe, violenta, antispirituale e anticivile.
4) La Russia oggi sta facendo il gioco degli americani in Europa. Se è vero che gli Usa stanno ottenendo grossi risultati da questa guerra che hanno agevolato, è altrettanto vero che il loro pedone attivo è quello russo, senza il quale non sarebbe accaduto nulla.
5) La Nato non aiuta che in modo limitato la risposta ucraìna e nessuno lì ha dimenticato che fu una decisione alantista quella di disarmare Kiev nel 1994 armando Mosca contro di essa.
5) L’interesse americano è che la guerra continui, ma non che Mosca la perda. Gli americani vogliono soprattutto che i metalli rari del Donbass non finiscano in mani europee.
Europei
Pertanto nessuno combatte per gli americani. Si badi che questa non è una giustificazione da offrire agli psicotici degli schemini binari che pur ragionando da americani su server americani si credono antiamericani e mangia americani. Se gli americani sostenessero davvero l’Ucraìna probabilmente i nostri lì combatterebbero per loro e non ci sarebbe nulla di male perché lo farebbero per difendere la libertà, l’identità e la terra, ma tutti loro sanno che gli Stati Uniti vogliono il dissanguamento ucraìno e che rispetto ai russi sono altrimenti responsabili di quanto accade oggi.
Né Russia né Usa: Europa!
Dal fronte
Come hanno spiegato tutti gli intervenuti dalla zona di guerra, essi combattono per l’Ucraìna, per l’Europa, per la civiltà, per la rigenerazione e per lo spirito.
Altro è sentir dire questo da chi, come noi, oggi se ne sta in pace, altro da chi sta sfidando la morte, la tortura, le mutilazioni.
Particolarmente emozionante la lettera di Bogdan, del Battaglione Revanche, in prima linea, il quale ha paragonato lo scontro attuale a quello tra Roma e Cartagine. Immagino che i minus habentes, indottrinati e schiavi dei riflessi condizionati, ribatteranno che Cartagine era una talassocrazia, quindi semmai le corrisponderebbe l’Occidente. A parte le forzature schematiche di ieri e di oggi che sono piene di falle, è principalmente per il rapporto con la Forma che Roma è in Europa e che Roma è l’Europa mentre Cartagine è anche in Russia: chi vive nel reale, invece che nelle chat da neuro, lo coglie senza difficoltà.
Da Kiev
Dymitro Korchynsky da Kiev ha sottolineato che questa è una guerra spirituale che oppone il peggior mercantilismo oligarchico (russo ed occidentale) ai valori tradizionali europei e ha ricordato che gli ucraìni combattono per l’Europa e a noi chiedono solo di non perdere l’identità e la visione della Tradizione e del Sacro perché è così che combatteremo qui anche per loro, visto che la loro guerra è una guerra spirituale europea.
Da Varsavia
Lukasz Burzinsky del movimento Terza Posizione in Polonia ha ricordato la lunga notte dell’occupazione russa e la consapevolezza che lo sforzo bellico e logistico prodotto a favore degli ucraìni (Terza Posizione ha inviato dei volontari in armi) ha pieno senso solo se in ottica europea e spinto verso un’emancipazione continentale che si smarchi dai profitattori americani.
Revanche: il sangue è spirito
Alberto Palladino ha poi presentato il servizio registrato in loco sul Battaglione Revanche (o Revenge) che ha come emblema il Teschio dei nostri Arditi.
Tutti loro hanno ribadito che è nel momento della tragedia e dell’epica che, con il sangue, si rigenera il sangue e hanno espresso l’auspicio che il loro contribuirà a far cambiare e a far risorgere l’Europa. A quel punto, citando Nietzsche, “scrivi col sangue e saprai che il sangue è spirito”, ho affermato che per me ciò sta già accadendo, non in superficie ma in profondità, La superficie è quella a cui si aggrappano tutti i vagabondi in cerca d’un anima che concepiscono tutto come una serie di fattori razionali o materiali, peraltro schematizzati sempre in modo irreale e stolto.
Ma quello che avviene in profondità è ben altro, ed è quello che conta.
In profondità
Ho concluso dicendo che in questo ambiente esiste una maggioranza silenziosa, composta appunto non solo da gente libera ma anche da associazioni e organizzazioni di tutta Europa, anche Francia e Italia, per non parlare dell’est, comprese Russia e Bielorussia, che con un numero davvero impressionante di volontari distribuiti nelle varie funzioni – dato che chi non ha esperienza militare viene piazzato nelle retrovie – sta facendo ampiamente il suo per la causa guerriera, per la causa ideale, per la causa ucraìna, per la causa europea.
Fortunato è colui che va oltre la cortina fumogena dei terminali che fanno chiasso per cercare di nascondere ed esorcizzare una verità che fa loro male perché li smentisce in tutto e per tutto. Ma non è intorno a chi fa grande strepito bensì a chi costruisce nuovi valori che, silenziosamente, gira il mondo.
Benvenuto tra i risorgenti a chiunque non si sia arreso da tempo e non pretenda che Saruman sia l’alternativa a Sauron. Tra questi ultimi, comunque, più di qualcuno si riprenderà, se la sua natura è retta.
Slava Ukraini! Viva l’Europa!