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Il segreto di Pulcinella

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John Napolitan of Brooklin

Hanno sollevato un coro di reazioni indignate da parte di Forza Italia le anticipazioni del Corsera sul libro scritto da Alan Friedman. Nel volume il giornalista americano ricostruisce le modalità con cui si arrivò all’avvicendamento a Palazzo Chigi, nel novembre del 2011, tra Silvio Berlusconi e Mario Monti: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avrebbe contattato il Professore già nel corso dell’estate. Circostanza confermata dallo stesso ex Commissario europeo in un’intervista al Tg1. “Nell’estate del 2011 ho avuto dal presidente della Repubblica dei segnali: mi aveva fatto capire che che in caso di necessità dovevo essere disponibile. Ma è assurdo che che venga considerato anomalo che un presidente della Repubblica si assicuri di capire se ci sia un’alternativa se si dovesse porre un problema”, osserva Monti.
Le novità sulla crisi che portò alla fine del governo Berlusconi hanno spinto il senatore Augusto Minzolini a ventilare la possibilità di sostenere la richiesta di messa in stato d’accusa del capo dello Stato presentata nei giorni scorsi dal M5S. “Di fronte a queste nuove rivelazioni andrà valutata sempre con maggiore attenzione – non fosse altro come occasione per ricostruire quei mesi e gettare una luce di verità sulla Storia del nostro Paese – la procedura di impeachment nei confronti del presidente Napolitano promossa da altri gruppi politici in Parlamento”.
Rivelazioni, quelle pubblicate oggi, che il Movimento 5 Stelle interpreta come una conferma della validità della sua campagna contro il Quirinale. “Cosa altro dobbiamo scoprire perché si apra un’indagine? Dobbiamo forse aspettare ulteriori rivelazioni? Non bastano tutti questi dubbi per avallare la nostra richiesta di aprire un indagine?”, afferma Vito Crimi, senatore M5S membro del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa che proprio questa mattina ha ricevuto nuove memorie esplicative e integrative rispetto alla denuncia iniziale.
“Tra ieri e oggi – spiega Luigi Di Maio, deputato 5 Stelle e vicepresidente della Camera – due rivelazioni a mezzo stampa sottolineano le ingerenze di Napolitano negli equilibri di governo (il tentativo di insediare monti a Palazzo Chigi gia a metà 2011) e nelle fasi processuali della trattativa stato-mafia (la richiesta di un provvedimento disciplinare nei confronti di Nino Di Matteo)”. “I fatti – aggiunge Di Maio – sono gravissmi, ma il Comitato ha una fretta maledetta di insabbiare tutto entro domani. È Inaccettabile. Dalle notizie apprese oggi può dipendere il futuro del governo e di questa legislatura (se accertate). Il comitato avvii le indagini e lavori senza pregiudizi”.
Tra gli indignati anche i presidenti dei gruppi parlamentari di Fi, Renato Brunetta e Paolo Romani. “Apprendiamo con sgomento – denunciano – che il capo dello Stato, già nel giugno del 2011, si attivò per far cadere il governo Berlusconi e sostituirlo con Mario Monti. Lo conferma lo stesso Monti. Le testimonianze fornite da Alan Friedman non lasciano margine a interpretazioni diverse o minimaliste. Tutto questo non può non destare in noi e in ogni sincero democratico forti dubbi sul modo d’intendere l’altissima funzione di presidente della Repubblica da parte di Giorgio Napolitano”.
“Ci domandiamo – proseguono – se sia rispettoso della Costituzione e del voto degli italiani preordinare un governo che stravolgeva il responso delle urne, quando la bufera dello spread doveva ancora abbattersi sul nostro Paese. Chiediamo al capo dello Stato – concludono – di condurre innanzitutto verso i propri comportamenti un’operazione verità. Non nascondiamo amarezza e sconcerto, mentre attendiamo urgenti chiarimenti e convincenti spiegazioni”.
Su Twitter Mara Carfagna rincara: “Lo spread un imbroglio, Napolitano che sonda Monti fin dal giugno 2011: calpestata la volontà popolare. Insomma, l’Italia è una democrazia o un sultanato?”.
Il consueto “Mattinale”, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera, conclude infine con una domanda: “Presidente Napolitano, osa ripetere ancora che sarebbe stata la consultazione di partiti ad aver fatto uscire il nome Monti?. Chiediamo un’operazione verità dalla cattedra più alta”.

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