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Il signore degli anelli?

Dai getti dei buchi neri

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media.inaf.it

Ecco il più potente Orc mai scoperto
Trovato, grazie a un progetto di citizen science e ai dati di Lofar, il più potente e lontano cerchio radio anomalo a oggi rilevato. Se ne conoscono pochi esempi confermati, la maggior parte dei quali ha dimensioni pari a 10-20 volte quelle della nostra galassia. Un nuovo studio pubblicato su Mnras suggerisce che potrebbero essere collegati ai flussi di supervento provenienti dalle radiogalassie ospitanti
Sembra la locandina di Arrival, il celebre film di fantascienza di Denis Villeneuve. Ma in realtà non si tratta dei misteriosi “segni” alieni bensì degli Orc, acronimo di odd radio circle: anomali cerchi radio.
Questi curiosi anelli sono un fenomeno astronomico relativamente nuovo, essendo stati rilevati per la prima volta solo sei anni fa. Se ne conoscono pochi esempi confermati, la maggior parte dei quali ha dimensioni pari a 10-20 volte quelle della nostra galassia, la Via Lattea. Ora, in uno studio pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, viene suggerito che potrebbero essere collegati ai flussi di “supervento” provenienti dalle radiogalassie ospitanti.
Gli Orc sono enormi strutture di debole emissione radio a forma di anello che circondano le galassie, visibili esclusivamente nella banda radio dello spettro elettromagnetico e costituite da plasma relativistico magnetizzato. Ricerche precedenti hanno suggerito che potrebbero essere causati da onde d’urto provenienti dalla fusione di buchi neri supermassicci o galassie.
I ricercatori autori dello studio, guidati dall’Università di Mumbai, hanno fatto la loro scoperta con l’aiuto della piattaforma di citizen science Rad@home Astronomy Collaboratory e del Low-Frequency Array (Lofar).

La sorgente, denominata Rad J131346.9+500320, si trova a un redshift di circa 0,94 (quando l’universo aveva metà della sua età attuale), ed è il più lontano e potente Orc conosciuto. Inoltre, presenta non uno ma due anelli intersecanti, il secondo esempio con questa caratteristica, sollevando più domande che risposte.
Rad J131346.9+500320 è il primo Orc scoperto grazie alla citizen science e il primo identificato con l’aiuto di Lofar. Lofar è un radiotelescopio paneuropeo all’avanguardia, con centinaia di migliaia di antenne sparse nei Paesi Bassi e stazioni partner in molti paesi europei. Lavorando insieme come un unico gigantesco interferometro, fornisce una visione eccezionalmente nitida e sensibile del cielo alle basse frequenze radio, da 10 a 240 MHz.
Oltre alla nuova scoperta dell’Orc, il Rad@home Astronomy Collaboratory ha individuato altri due insoliti giganti cosmici. Il primo, Rad J122622.6+640622, è una galassia ampia quasi tre milioni di anni luce, più di 25 volte la dimensione della Via Lattea. Uno dei suoi potenti getti si piega improvvisamente di lato, come se fosse stato deviato dalla sua traiettoria, e poi emette uno spettacolare anello radio largo circa 100mila anni luce. Il secondo, Rad J142004.0+621715, si estende per 1,4 milioni di anni luce e mostra un anello simile di emissione radio all’estremità di uno dei suoi getti, con un altro getto radio stretto sull’altro lato della galassia ospite.
Entrambe le galassie si trovano in regioni “affollate” dello spazio, dove i loro getti interagiscono probabilmente con la materia circostante, un plasma termico caldo a milioni di gradi, che modella queste suggestive strutture cosmiche. Tutti e tre gli oggetti si trovano in ammassi galattici con masse di circa 100mila miliardi di Soli, suggerendo che le interazioni dei getti di plasma magnetizzato relativistico con il plasma termico caldo circostante possano contribuire a modellare questi rari anelli.

«Queste scoperte dimostrano che gli Orc e gli anelli radio non sono curiosità isolate, ma fanno parte di una più ampia famiglia di strutture plasmatiche esotiche modellate dai getti dei buchi neri, dai venti e dai loro ambienti», spiega Pratik Dabhade, del Centro Nazionale per la Ricerca Nucleare di Varsavia, in Polonia, coautore dello studio. «Il fatto che siano stati scoperti da cittadini scienziati sottolinea l’importanza del riconoscimento dei modelli da parte dell’uomo, anche nell’era dell’apprendimento automatico».
Con le strutture di prossima realizzazione, come lo Square Kilometre Array (Ska), gli astronomi prevedono che saranno scoperti molti altri Orc. Allo stesso tempo, nuove survey ottiche come il Dark Energy Spectroscopic Instrument (Desi) e il Large Synoptic Survey Telescope (Lsst) dell’Osservatorio Vera C. Rubin forniranno i redshift e permetteranno di capire gli ambienti delle loro galassie ospiti, contribuendo a ricostruire come questi misteriosi anelli si formano ed evolvono.
Per ora, i tre nuovi anelli cosmici, scoperti non da un software automatizzato ma da cittadini scienziati, rappresentano un passo importante verso la scoperta dei segreti di queste vaste e misteriose strutture.

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