Il tirannicidio di Lincoln
La mattina del 14 aprile 1865, venerdì Santo, Booth apprese che il presidente e la consorte avrebbero presenziato alla rappresentazione della commedia Our American Cousin presso il Teatro Ford Egli immediatamente si accinse a fare piani per l’attentato, preparando un cavallo fuori del teatro e valutando un percorso per la fuga. Booth informò Powell, Herold ed Atzerodt del suo proposito di uccidere Lincoln. Egli diede incarico a Powell di assassinare il Segretario di Stato Seward e ad Atzerodt, invece, quello di assassinare il Vice Presidente Johnson. Herold li avrebbe aiutati nella fuga verso la Virginia. Colpendo il Presidente e i due suoi immediati successori nella carica, Booth pensava di decapitare l’amministrazione dell’Unione creando panico e confusione. Booth aveva programmato anche l’assassinio del comandante in capo delle forze nordiste, Ulysses S. Grant; tuttavia, ciò non avvenne perché Grant e la moglie si erano recati nel New Jersey per visitare dei parenti. Booth organizzando questo complotto sperava di gettare gli Stati dell’Unione in un caos tale da consentire ai Confederati di riorganizzarsi e continuare la guerra.
Dal momento che era un attore famoso e popolare, Booth era amico del proprietario del Teatro Ford e quindi aveva libero accesso dappertutto nel teatro. Avendo praticato in mattinata uno spioncino nel palco presidenziale, il cospiratore poteva tenere sotto controllo la sua vittima predestinata e gli altri ospiti nel palco. Quella sera, verso le 22.00, mentre si svolgeva lo spettacolo, John Wilkes Booth scivolò nel palco presidenziale e sparò a Lincoln alla nuca con una Derringer calibro 44.
Booth fuggì dal palco presidenziale saltando sul palcoscenico dove impugnando il coltello gridò Sic semper tyrannis (parole che si ritengono pronunciate da Bruto quando pugnalò Cesare), altri testimoni sostengono che aggiunse “Ce l’ho fatta, il Sud è vendicato!”
Sei giorni più tardi, alle prime luci dell’alba del 26 aprile 1865, i soldati raggiunsero Booth in una fattoria della Virginia. Intrappolato in un fienile di proprietà di Richard H. Garrett, David Herold si arrese. Booth rifiutò di arrendersi ed Everton Conger ordinò ai suoi soldati di incendiare il deposito. Il colonnello poi sparò a Booth ferendolo mortalmente al collo.