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Se ci caliamo sempre le braghe

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Immediatamente a disposizione del padrone quando serve!

Negli ultimi settantatotto anni è dura non vergognarsi di essere italiani, per motivi innumerevoli e raccapriccianti. Poiché c’è (o c’era) anche altro, ce ne facciamo una ragione e per il riscatto italico insistiamo controcorrente, schifando la gran massa dei nostri “compatrioti” (compatrioti? Ne dubito: ho l’impressione che non siamo neppure commatrioti). Certo è dura.
Gli altri, quelli che ci comandano con un fischio, come si fa con i cani, lo sanno bene e lo mettono a frutto. È bastato che il sistema americano si sia liberato di quell’incapace di Trump perché l’amministrazione Biden sia ripartita all’attacco per recuperare il terreno perduto e oggi su questo quadrante conta su di noi come i più fedeli portaordini, sciuscià e sicofanti.

Su questo quadrante (Europa e Mediterraneo)
le priorità Wasp sono il rafforzamento della Turchia, lo sfilacciamento delle relazioni euroarabe, il contrasto di ogni tipo di emancipazione europea, il boicottaggio degli accordi russotedeschi, il sabotaggio della ristrutturazione economico-energetica europea e la messa fuori gioco di noi europei dal confronto di potenze in cui abbiamo costretto gli Usa a segnare il passo nell’Indopacifico. Ovunque in Europa il sentimento popolare si è spostato a difesa di quanto gli Wasp vogliono combattere, ma in Italia l’intero establishment, con codazzo dei media anglodipendenti (specie quelli orientati per il centrodestra), va nella direzione opposta e ci chiama a fare attrito e sabotaggio. In cambio qualche calza di nylon, sorrisi e cioccolata ed ecco puntuali tutti e tutte a fare a gara a chi offre di più e meglio il deretano.

Così Draghi
si mette a fare lo sponsor di AstraZeneca in un contenzioso sorto per il boicottaggio della casa farmaceutica nei confronti degli europei e per il conflitto d’influenze che abbiamo con i poli Wasp, i quali hanno optato per la non cessione a terzi di dosi. Mentre noi, con una logica ben distinta, abbiamo scelto di approvvigionare tutti, anche Canada, Australia e la stessa Inghilterra.
Sempre Draghi si è messo di traverso, boicottando l’apertura all’Australia e segnando un contrattino inutilmente indipendente con Moderna, tanto per dire a Biden “Ricordati degli amici”.
Speriamo se lo ricordino anche gli altri popoli europei e ci neghino il Recovery Fund!

Poi ci si è messo quel genio di Salvini
non sufficientemente contento della sua uscita contro il commercio con la Cina che aveva promosso proprio lui. Ora sostiene che l’Inghilterra avrebbe “vinto le Olimpiadi del vaccino perché è uscita dalla Ue”. L’Inghilterra ha fatto una scelta egoistica, ma lo deve anche a noi (le abbiamo procurato oltre nove milioni di dosi), ha deciso di correre senza testare realmente la sicurezza del farmaco e di somministrare una sola dose senza richiamo. Ha scelto di correre un rischio generale: ha davvero vinto? Lo scopriremo, ma dobbiamo anche ricordare che se si è spinta a tanto è perché lì e solo lì si moriva come mosche. Insomma tirare in ballo a capocchia la Brexit (comunque benedetta perché se ne sono andati) solo per quello che può far piacere ai tanti cialtroni sprovveduti antieuropei e ai commissari delle logge inglesi è di pessimo gusto.

E abbiamo Di Maio
convocato per primo alla Casa Bianca al fine di mandare un chiaro segnale a tutti: “cari europei, gli italiani ci appartengono e ci rispondono come gli animali ammaestrati al circo!”. E Di Maio bau bau. Se n’è uscito con la storiella degli americani che s’impegneranno in Libia per noi…. Sull’Egitto, la Libia e la Turchia tutti i governi italiani dal 2018 in poi stanno lavorando spudoratamente per gli inglesi e tu per primo, questa è l’amara verità, chiacchierone!

Oggi poi la grande notizia: dell’agenzia stampa Reuters
per la prima volta sarà direttrice una donna e italiana! E tutti a stappare champagne non solo perché non avrà un divano, ma una sedia in prima fila, ma perché se gli inglesi scelgono un italiano questa per noi è una gratificazione: il padrone è contento di me! Servi della gleba complessati come siamo, non la potremmo leggere diversamente. Mi raccomando l’inchino!
Ma si può essere più idioti? Anche questo è un limpido messaggio del polo Wasp, in guerra, ancora e sempre, contro la civiltà europea e mediterranea e contro i popoli. Essi stanno ribadendo in faccia al mondo: “Gli italiani cosa nostra sono! Su di loro possiamo contare sempre e comunque, non hanno alcuna nozione della fierezza e della libertà e, soprattutto, non si batteranno mai per nessuna causa, sono a disposizione del più potente e i più potenti siamo noi”.
E gli italiani a latrare sguaiati, aspettando e sperando che arrivi un osso tra le fauci, mentre agitano il deretano. E continuano felici e cornuti sulla rotta del Britannia.

Sono settantotto anni di vergogna
e non sembra proprio che stiano per finire. Speriamo nel disastro post-Covid da cui non ci tirerà di certo d’impaccio il padrone, che non è mai stato riconoscente. E ci auguriamo che stavolta i tedeschi la smettano di volerci comunque bene perché dobbiamo pagarla tutta, fino in fondo. Non solo perché è giusto così ma perché altrimenti non resusciteremo mai l’italico in noi e continueremo a fare i guitti da baraccone, del tutto privi di dignità, in quel modo grottesco e ributtante che ci è diventato tanto familiare da non accorgercene nemmeno più e da farci credere che anche altrove la gente sia così priva di decoro.

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