Il Blocco fronte alle privatizzazioni
L’ondata privatizzatrice partita nel nostro paese a seguito dello scandalo «tangentopoli» nei primi anni novanta si abbatte ora sull’istruzione pubblica e il mondo universitario. Il ddl 1905 infatti conferma l’apertura, anticipata già dal plurimandatario rettore Fabiani per quanto riguarda Roma Tre, all’entrata delle fondazioni di diritto privato negli atenei pubblici. L’obiettivo che si vuole conseguire è quello di una progressiva distruzione dello Stato sociale in ogni sua forma, in perfetta linea con le politiche economiche che si stanno perseguendo a livello internazionale (FMI, WTO, BM).
L’istruzione universitaria subisce l’attuazione dei processi di privatizzazione a fronte del grave dissesto economico in cui versano molti atenei dello Stivale, a causa della continua riduzione dei finanziamenti statali ma anche della cattiva gestione da parte dei rettori. Evidenze di questo sono fornite da numerose indagini dell’Istat: il nostro paese negli ultimi tre anni ha diminuito i finanziamenti universitari del 10%, e per quanto riguarda gli investimenti nella ricerca emerge una riduzione di oltre il 6%. Numerose sono anche le statistiche che confermano una conduzione irresponsabile degli atenei: l’indice di omonimia fra i docenti universitari in alcuni casi sfiora anche il 25%. Questo dato si affianca inoltre alla diffusa proliferazione di corsi di laurea e singole materie seguite da numeri esigui di studenti.
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