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Bosetti dice addio dopo quasi sessant’anni di teatro

Alla vigilia di Natale, dopo una lunga malattia, se ne è andato a 79 anni Giulio Bosetti, attore, regista e impresario teatrale, direttore da molti anni del teatro Carcano di Milano.
Nato a Bergamo nel 1930, iniziò nel 1950 la sua carriera prevalentemente teatrale, dopo essersi formato all’Accademia Nazionale d’Arte drammatica e aver debuttato nella compagnia del giovane Vittorio Gassman.
In quasi sessanta anni di teatro è stato protagonista di alcune delle opere fondamentali. Tra i suoi autori preferiti Piradello, Goldoni e Molière, ma anche Alfieri, Diego Fabbri, Svevo, Buzzati, Cechov, T.S. Eliot, Arthur Miller, Beckett, Sartre, Ibsen, Ionesco.
Tra le sue più acclamate interpretazioni, vano ricordate almeno: Il gabbiano, Sei personaggi in cerca d’autore, Assassinio nella cattedrale, L’avaro, Il bugiardo, Tutto per bene, La scuola delle mogli, Enrico IV, Le mani sporche, Il malato immaginario, Il re muore, Tartufo, Sicario senza paga. Direttore di vari teatri stabili (quello di Trieste e quello del Veneto), impresario privato (Cooperativa Teatro Mobile, poi Compagnia Giulio Bosetti), dal 1997 era direttore artistico del Carcano di Milano con il quale ha allestito: Aspettando Godot, Antigone, Il berretto a sonagli, Così è (se vi pare), Sior Todero brontolon, Sei personaggi in cerca d’autore, fino al suo ultimo lavoro, la regia de L’Attore di Tullio Kezich dal romanzo di Mario Soldati, che ha debuttato lo scorso ottobre.
Ha partecipato a moltissime produzioni televisive (commedie e romanzi sceneggiati) tra le quali La pisana (da Le confessioni di un ottuagenario di Ippolito Nievo), Luisa Sanfelice, Malombra, la Vita di Leonardo da Vinci, Il ritorno di Casanova. Ha preso inoltre parte a numerosi film, ultimi dei quali Il cuore altrove di Pupi Avati (2002) e Il divo di Paolo Sorrentino (2008) nel ruolo di Eugenio Scalfari. Per desiderio della famiglia, i funerali si svolgeranno in forma privata.

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