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Io che non odio Napoli

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Sogno e propongo una denuncia della Lega Calcio

La mia famiglia è napoletana da circa dodici secoli e sono probabilmente il primo della mia genia ad essere nato fuori. Amo Napoli e non condivido molti dei luoghi comuni, tipo quello dello sfaticato, perché i napoletani tutto sono fuorché dei perdigiorno.
E’ proprio il sangue napoletano che mi detta un’incazzatura megagalattica contro la Lega Calcio e il Palazzo.
Perché l’Italia è goliardia, scontro tra fazioni, lotta tra campanili e il calcio è l’espressione dello spirito italiano.
Ebbene qualcuno ha deciso che lo spirito italiano dev’essere rimosso.
Ovverosia: delle fantastiche teste di cazzo, impregnate di pregiudizi ideologici da borghesia al caviale, hanno deciso che ci devono cambiare tutti, nel profondo.
Hanno sposato la logica della rieducazione sovietica per costruire l’uomo nuovo con la forza e la vessazione.
Nel loro delirio hanno puntato il dito contro il razzismo. Solo che gli ha detto male perché in Italia ci si prende in giro tutti, talvolta ci si mena tutti; ma senza il razzismo.
Allora hanno fatto ricorso a Balotelli. Tutti i cori contro quel viziatello sono stati definiti razzisti. Solo che gli ha detto male ancora una volta perché Balotelli non lo regge nessuno, neppure la maggioranza dei suoi tifosi e nemmeno molti dei suoi compagni di colore: perché è un irritante spocchioso individualista che non perde occasione di provocare.
La campagna di ri-educazione era nata con il pretesto di Balotelli.
Chiudevano le curve per razzismo perché gli davano del figlio di puttana!…
Non reggeva malgrado la grancassa dei media lobotomizzati.
Allora hanno deviato sulla “discriminazione territoriale”: una demenza partorita solo in Italia da italioti di alta classe.
Solo che questa “discriminazione territoriale” è stata a sua volta discriminatoria.
Perché se si offendono romani, toscani, piemontesi non succede nulla.
Sono i cori contro i napoletani ad essere razzisti e ciò benché i napoletani abbiano detto e ribadito inascoltati che non sono d’accordo e che i cori contro di loro fanno parte del gioco.
Ora la domanda che mi pongo è: perché i cori contro i napoletani sono razzisti e gli altri no?
Elementare Watson: perché le teste di cazzo che fanno e disfano le leggi e le leggine di rieducazione sono, loro, profondamente razzisti e considerano, loro, i napoletani una razza inferiore, incapace di tutelarsi e bisognosa di tutela.
Morale della favola: sogno una class action dei napoletani contro questa gentaglia che li tratta da untermenschen. Denunciare la Lega Calcio per discriminazione razziale contro i Napoletani.
Vogliamo organizzarlo? 

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