Home Colored Islam play back

Islam play back

0

Se i muezzin continuano a stonare si ricorrerà alla tecnologia

 

E’ giro di vite al Cairo per i muezzin stonati o dalla voce roca. Presto infatti l’invito alla preghiera in quattromila moschee della capitale egiziana risunonerà a una sola voce. Il ministero egiziano degli Affari religiosi ha deciso di dare attuazione a un progetto di due anni fa, che prevede l’adozione del ‘richiamo unificato’, eseguito in tutte le moschee tramite la voce registrata del defunto sheykh Muhammad Rafaat, molto amato dai fedeli. Lo riferisce oggi il sito del canale satellitare Al-Arabiya, dal quale si apprende che questo passo nasce dall’esigenza di “eliminare le voci roche e antipatiche per sostituirle con una voce soave”, come ha spiegato il sottosegretario agli Affari religiosi, Shawqi Abd al-Latif

Sono tuttavia in molti a dichiararsi insoddisfatti di questo passo e a mettere in guardia dalle sue conseguenze rispetto a migliaia di muezzin cairoti, che rischiano di restare senza lavoro. “Sono contrario a questa idea e non la appoggio: chi se ne prenderà la responsabilità?”, ha detto il presidente del Fronte degli Ulema di al-Azhar, Muhammad al-Barri. “L’attuazione del richiamo unificato doveva avvenire gradualmente e ogni provincia doveva essere trattata singolarmente”, ha aggiunto Barri, secondo il quale l’invito alla preghiera effettuato a viva voce dal muezzin ha “un impatto maggiore” rispetto a un richiamo registrato.

Analogo è il parere dello sheykh Sami al-Sarsawi, che fa parte della Commissione per la Fatwa dell’università di al-Azhar, il quale ha messo in evidenza il problema delle differenze di orario tra una provincia e l’altra del paese e dell’impossibilità concreta di unificare il richiamo alla preghiera su tutto il territorio nazionale. Senza contare la “sacralità dell’adhan”, come è chiamato in arabo, e il “legame che nutre la popolazione” con questo appuntamento che scandisce i vari momenti della giornata. Questa misura, ha aggiunto Sarsawi, rischia di lasciare a casa migliaia di muezzin, che spesso non sanno fare altro che questo, danneggiando anche le loro famiglie.

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO Cancella la risposta

Exit mobile version