lunedì 9 Settembre 2024

La corte europea processa la Spagna

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored

alt
Si pronuncerà sulla reclusione di Pedro Varela in carcere da un anno per aver espresso un parere politicamente scorretto

La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha annunciato martedì 4 di aver dichiarato parzialmente   ammissibile il ricorso presentato dal proprietario della libreria Europa di Barcellona, Pedro Varela, che finì in prigione lo scorso dicembre, per il reato di diffusione di idee genocide.
Tale domanda è stata dichiarata ricevibile il 20 settembre ed è stata  presentata da Varela tramite l’avvocato José Maria Ruiz Porta nel novembre 2009 dinanzi alla Corte di Strasburgo, dopo che la Corte costituzionale spagnola ha respinto il suo appello per la protezione.
Nella lettera invoca gli articoli 6.1 (Diritto ad un processo equo in  tempi ragionevoli), 7 (niente pena senza legge), 9 (libertà  di  pensiero, di coscienza e di religione), 10 (libertà  di espressione) e
13 (Diritto a un ricorso effettivo) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
I reclami di Varela si focalizzarono sul fatto di essere stato condannato per un crimine di diffusione di idee genocide  che non era nell’atto di accusa né nella condanna in primo grado, e nella durata di
un procedimento penale, iniziato nel 1996.
Inoltre, il proprietario di detta impresa disse che la sua condanna era “manifestamente infondata” in quanto il materiale venduto nella libreria faceva riferimento a dottrine negazioniste del genocidio, ma non alla sua giustificazione.
La Corte di Strasburgo ha deciso di ammettere la petizione per quanto riguarda gli articoli 6.1 – relativo alla condanna per un crimine del quale non era stato accusato -, 9 e 10 della Convenzione, e sipronuncerà  nei prossimi mesi con decisione o la condanna.

Ultime

Antropologie di sfondo al to badogliate

Non solo nel 1943. Gli uomini si dividono per la loro natura e le cose si ripetono sempre

Potrebbe interessarti anche