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La crisi è gobale

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Per l’Italia e il Mediterraneo

Cina, Usa e Gran Bretagna ci fottono 

È ancora record per il surplus commerciale cinese, al massimo da sei mesi a questa parte. A gennaio, secondo i dati delle Dogane, è arrivato a toccare la cifra di 31,86 miliardi dollari, dai 25,6 miliardi dollari nel mese di dicembre, battendo ogni previsione degli economisti. Lo yuan sul dollaro è a 6,0617 contro i 6,0606 di ieri, la parità centrale è stata fissata a 6,1078 contro 6,1069 di ieri.
Che si tratti o meno dell’effetto-trascinamento legato al Capodanno cinese o di false transazioni che hanno contribuito ad inquinare il quadro della prima parte del 2013 non è chiaro, ma un dato di fatto c’è: a gennaio le esportazioni totali sono salite dello 10,6 per cento nel mese di gennaio rispetto all’anno precedente, secondo le Dogane oltre cinque volte le previsioni di mercato per un aumento del 2 per cento. 
Questi dati valgono più delle previsioni del nuovo capo della Fed, Yellen., perché parlerebbero di una sostanziale ripresa dell’economia di Pechino. «Tutto questo dovrebbe fugare alcuni timori circa un rallentamento, ma non sono anche sicuro di quanto conforto possiamo prendere da questi numeri», dice Louis Kujis, capo economista Rbs a Hong Kong .
Il valore delle importazioni è cresciuto del 10 per cento rispetto a un anno fa, a un ritmo che non si vedeva da luglio. Le importazioni di petrolio greggio, minerali di ferro e rame hanno tutti raggiunto livelli record, secondo i dati doganali. Una economia cinese in ripresa è una buona notizia per il mondo , in particolare per i grandi esportatori di materie prime come l’Australia. Il più grande esportatore del mondo, la Cina, potrebbe superare gli Stati Uniti come maggior importatore mondiale già da quest’anno.
Come effetto principale, lo yuan rimane sotto pressione per ulteriori apprezzamenti. C’è chi parla del superamento della barriera del 6,0, fino a 5,98 yuan per dollaro, entro il 2014. 

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