Se Israele cambia idea su Damasco
Bashar al Assad alleato di Israele? Perché no. No, non è un esercizio di immaginazione. Ma un paradosso che potrebbe presto diventare realtà, in questa inestricabile guerra di Siria. Perché le cose cambiano, continuamente, e l’equilibrio del sud della Siria sta per essere definitamente travolto dall’ultima grande offensiva dell’esercito di Damasco.
Andiamo con ordine. Israele ha avuto sempre un obiettivo nel conflitto siriano: spezzare la mezzaluna sciita. In pratica, il nemico non era la Siria in quanto tale, ma l’Iran, che è sempre stato il vero bersaglio di Tel Aviv. La strategia israeliana, pertanto, non era tanto quella di far cadere Damasco, ma che l’Iran non avesse più un alleato. O al limite trasformare la Siria in un pantano.
Ma questi piani israeliani non avevano fatto i conti con quella che poi è diventata la realtà: e cioè che Assad la guerra la sta vincendo. Con il supporto iraniano, della galassia sciita, ma soprattutto della Russia, Assad non solo ha riconquistato larga parte della Siria, ma si appresta anche a liberare le ultime sacche di ribelli a Daraa e Quneitra. Più a sud c’è lo Stato ebraico.