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La striscia di Gazza

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Non a caso la chiamano “Premier” league

Non bastavano i problemi con l’alcol e la droga che da anni rendono la sua vita un inferno. Adesso la reputazione di Paul Gascoigne, ex campione della nazionale britannica e centrocampista della Lazio negli anni ’90, rischia di essere ulteriormente compromessa. Da qualche giorno è nelle librerie inglesi “Stronger: my life surviving Gazza”, libro scritto dalla ex moglie. Nel volume Sheryl oltre a raccontare i numerosi abusi subiti dall’ex marito, si sofferma sull’insaziabile appetito sessuale di Gascoigne. Durante la loro relazione, durata ben 12 anni, spesso l’ex calciatore costringeva la moglie a fare sesso anche 10 volte al giorno.
RELAZIONE IMPOSSIBILE – Sheryl, che oggi ha 44 anni, ha rilasciato una lunga intervista a News of the World in cui dichiara di essere una donna molto più forte rispetto al passato. La relazione con Gascoigne, che all’inizio sembrava un idillio, si è presto trasformato in un inferno. Eppure, racconta Sheryl, la prima volta che incontrò Gazza, credeva di aver trovato davvero l’uomo perfetto. Ricco, carino e passionale. Lei, Sheryl, che aveva alle spalle già un divorzio e soprattutto era madre di due figli, Bianca e Mason, pensò di aver ritrovato la serenità e l’amore. La passione tra Paul e Sheryl fu istantanea e travolgente: “Era eccitante avere un compagno che mi desiderava tanto – racconta Sherylin al News of the World -. La passione era grande”. Presto, però, si accorse che la libido di Paul era fuori dal comune. Il suo appetito sessuale era indescrivibile e non si placava neppure quando stava male. Nel 1991 Gazza, nella sua ultima partita con il Tottenham subì la lesione dei legamenti crociati del ginocchio destro. Dopo l’operazione, la prima richiesta alla compagna fu di fare sesso nel Princess Grace Hospital di Londra. E la situazione non cambiò negli anni successivi. Gascoigne voleva fare sempre sesso e se Sherylin si rifiutava, lui s’infuriava: “Quando arrivava a casa, sapevo che la prima cosa che aveva in mente era fare sesso con me. Anche se non volevo mi sottomettevo al suo volere. Era meglio fare sesso che essere picchiata”.
MATRIMONIO E DIVORZIO – Gazza e Sheryl si sposarono nel 1996. Due anni dopo divorziarono. Ma la quarantaquattrenne dichiara di aver vissuto, dopo il divorzio, altri cinque anni assieme all’ex calciatore. “Molte donne desiderano fare sesso dieci volte al giorno con il loro uomo. Ma non era il mio caso. Non posso dire che è sempre stato un inferno. La nostra vita sessuale è stata buona, ma c’è stato anche il rovescio della medaglia. Ho provato a dire no e spesso con la mente ho detto no”. Nonostante avessero tanti rapporti sessuali, Gazza, secondo Sheryl, frequentava abitualmente anche le prostitute: “Una volta, dopo essere stata con una prostituta mi chiamò piangendo perché temeva di essere finito in una trappola organizzata dalla stampa. “Stavo solo parlando – mi disse – non ho fatto nulla di male. Nulla”. Poi mi confessò di avere passato del tempo con un’altra prostituta a Newcastle. Mi disse che avevano solo visto un film assieme. Non penso che una cosa del genere non possa capitare, ma considerando il suo appetito sessuale mi sembra davvero impossibile”.
TELEFONATA TRAGICA – Dalla relazione tra Sheryl e Gascoigne nacque Regan, che oggi ha 13 anni. Secondo il racconto dell’ex moglie, finché Gazza non cominciò a drogarsi e ubriacarsi la situazione era ancora sostenibile. Ma quando i suoi vizi ebbero la meglio, il suo comportamento divenne irresponsabile: Gazza prendeva la droga anche davanti a Regan e agli altri due figli di Sheryl oppure guidava ubriaco con i ragazzi in auto. Nonostante l’ex moglie dichiari di aver rotto completamente i rapporti con Gascoigne da almeno un anno, negli ultimi dodici mesi l’ha rivisto due volte. In entrambi i casi Gascoigne si è presentato completamente ubriaco. Sheryl dichiara di sapere che prima o poi riceverà una telefonata tragica: “So che mi chiamerà la polizia e mi dirà che l’hanno trovato morto. Non si ucciderà, certo, sarà una morte accidentale. Sta vivendo tempo preso in prestito”.

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