“Non è un partito e non è una corrente. E ancora: nessuno punta alla sostituzione di nessuno”. Italo Bocchino, vicecapogruppo del Pdl alla Camera, ospite di Enrico Mentana a “Mentana Condicio”, sul sito del Corriere della Sera, parla del nuovo movimento Generazione Italia, la nuova associazione nata per iniziativa di Fini.
E spiega che in realtà si tratta di “qualcosa di più ambizioso, un aggregatore all’interno del Pdl, e ha come obiettivo soprattutto aggregare giovani generazioni, classe dirigente diffusa il territorio, e vuole stimolare un dibattito”.
“La corrente ha un progetto interno di presa di potere nel partito – ha puntualizzato Bocchino-, l’aggregatore invece vuole fare parlare la gente per fare funzionare bene il Pdl. A noi spiace dirlo, ma a un anno dalla nascita del Pdl non si sono mai riuniti il Consiglio nazionale e la Direzione Nazionale, se non per motivi statutari. Se un partito del 40% non riunisce i suoi organi è naturale che la classe dirigente senta il bisogno di luoghi di discussione”. Questa mancanza, secondo l’esponente pidiellino, si è notata in particolare in occasione delle candidature per le regionali: “I nomi non sono stati scelti dai coordinamenti locali del partito”..
LA LEADERSHIP DI FINI – Luoghi che saranno “il quotidiano on line che nascerà il primo aprile, ma non siamo uno scherzo – ha sottolineato -, poi la convention di Perugia l’8 e il 9 maggio e poi iniziative sul territorio. Generazione Italia, insomma, “nasce per riportare la democrazia nel Pdl, la sua missione sarà quella di aggregare nel partito tutte le forze disponibili a sostenere la leadership di Fini”.
Insomma eccoci alla “via dei procioni”. Fini cerca di trovare giovamento dal momento difficile di Berlusconi, chiamato a parare le pecionate e le buffonate consumate proprio della truppa di Fini. Il quale, smarcandosi, si fa grande grande: vechia tecnica dei “lacheurs”, di coloro che abbandonano i compagni di strada per entrare in qualsiasi taxi.