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La peggio gioventù

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Mtv traccia il profilo della gioventù odierna che essa stessa ha contribuito a creare. E c’è da mettersi le mani nei capelli. Idee confuse sulla politica e sulla religione, pochissimi gli avventurosi, quasi assenti gli idealisti e gli impegnati nel sociale, molti sarebbero pronti alla prostituzione o al tradimento se bisognosi di soldi. Cercansi urgentemente idee rivoluzionarie che diano senso ad una generazione!





ROMA – Non hanno né sogni né ideali, se non quello di un quieto benessere materiale, e se avessero bisogno di soldi sarebbero pronti a prostituirsi, tradire un amico, il paese, persino vendere un organo. Sono i ‘ragazzi perbene’, 1000 giovani tra i 14 e i 34 anni, di cui 800 tra i 18 e i 24 anni, intervistati da Mtv Lab, l’osservatorio del canale musicale, e dall’istituto Baba.

La particolarità dell’indagine riguarda sia il metodo, una settimana passata insieme a 50 intervistati, sia la scelta del gruppo da monitorare, quello dei giovani di classe media, nocciolo duro di Mtv. Dall’inchiesta si è delineato un panorama per certi versi tipico dell’adolescenza, ma con grosse novità, prima tra tutte “la carenza di spirito ideale”.

La mancanza di sogni. Secondo la responsabile del progetto, Fulvia Micoli, dalle interviste è emersa una preoccupante “assenza di antagonismo che dovrebbe essere proprio di questa fase e che invece latita perché questi ragazzi non sono ‘contro’ niente, anzi, desiderano normalità, omologazione, sognano una famiglia uguale a quella dei genitori, anche se poi magari non parlano con mamma e papà”.

Una generazione di giovani-vecchi. I teenager, in primo luogo, sentono il bisogno di stabilità e perciò Mtv li ha etichettati come “ragazzi perbene”, un po’ borghesi, non del tutto privi di inquietudini, ma molto ristrette alla sfera del privato, dove gli amici contano più dei genitori, della fidanzata, del calcio.

Maniaci dell’immagine. Sono giovani, dice la ricerca, preda di iperattivismo, ansiosi di colmare ogni attimo della giornata, spaventati dalla solitudine, insicuri del proprio aspetto fisico, anche se mangiano troppo e male, dilaniati dalla paura di non piacere, di non essere omologati e accettati, tanto che una delle intervistate, che colleziona etichette di vestiti, sentenzia “se non sei firmato non conti nulla”. Per essere bisogna prima avere. Il 7% di loro vorrebbe fare un intervento di chirurgia estetica, il 17,2 % ha un tatuaggio, il 13% un piercing e il 21% ha problemi di peso ed è in imbarazzo di fronte al proprio corpo nudo.
Confusi sulla politica e sulla religione. I giovani hanno anche idee confuse e superficiali sulla politica e sulla religione. Per esempio, il 77,9 % dice di credere in Dio (Budda, Allah), ma lo stesso numero di intervistati si dichiara fatalista e crede nel destino. Del mondo esterno poi non si interessano, non leggono né libri né quotidiani, non si informano, si chiudono nella loro cameretta (l’82% vive ancora con i genitori).

Pochissimi gli avventurosi. Tutt’altro che attenti al sociale, il 38,3% trova abbastanza difficile essere solidali con le persone che vivono per strada. L’86% poi non ha mai trascorso un periodo di studio o lavoro all’estero. L’indifferenza e l’apatia sembrano dominare su tutto.


(16 settembre 2004)

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