chiamasi petardo
Il seguente articolo aveva per titolo Bomba alla sede di Equitalia. Della serie: come ti alimento la psicosi del terrore e ti creo un cordone sanitario contro il contagio di fastidio dell’usura
Un ordigno artigianale è esploso questa notte davanti alla sede veronese di equitalia in via Giolfino. La bomba era stata notata da un vigilante di passaggio alle 3.20 che ha subito avvisato carabinieri e Vigili del Fuoco. Nel momento in cui sono arrivati gli artificieri è però esplosa mandando in frantumi una finestra. Nessun ferito e, al momento nessuna rivendicazione. Gli attentatori avevano predisposto due ordigni ma l’innesco ne ha fa fatto esplodere solo uno.
Ad un primo esame effettuato dalla polizia gli ordigni sarebbero stati confezionati con della polvere nera. Per averne certezza, secondo fonti della Questura, bisognerà attendere i rilievi del caso. Per piazzare i due ordigni sarebbe stata scavalcata la recinzione dell’edificio e attraversato il cortile, per poi collocandoli in una zona laterale del cortile.
La polizia scientifica ha analizzato del materiale raccolto sul luogo dell’esplosione ed in particolare sull’ordigno rimasto intatto per risalire alla provenienza dell’esplosivo e all’autore del gesto. A metà mattina gli uffici di Equitalia sono stati riaperti.
«Il problema è capire se si tratta di un gesto isolato di protesta o l’opera di qualche gruppo»: a dirlo il procuratore della repubblica di Verona, Mario Giulio Schinaia, che sull’attentato compiuto la notte scorsa all’esterno della sede di Equitalia ha annunciato l’apertura di un fascicolo d’inchiesta. Schinaia, che nei prossimi giorni riceverà una specifica relazione da parte della Digos scaligera, ha sottolineato che fortunatamente non sono state coinvolte persone, anche grazie al fatto che l’edificio è isolato, e che c’è attesa per l’esito delle verifiche legate al sistema di videosorveglianza presente in zona.