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Le chiacchiere stanno Azero

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La mano turca ai confini della Russia

La Lega Araba, la più grande piattaforma di discussione e di risoluzione delle controversie della regione Medio Oriente e Africa settentrionale, si è riunita ad Algeri il primo novembre.
Nel corso dell’evento, sessione numero trentuno dell’organizzazione regionale, i rappresentanti dei paesi membri hanno provato a fare il punto sui principali fascicoli dell’attualità, nonché a rivitalizzare la stessa piattaforma – riunitasi dopo ben tre anni di stallo. Se è vero che i due obiettivi della sessione sono stati mancati, perché le differenze di vedute fra alcuni stati sembrano insormontabili, all’ospite d’onore – Ilham Aliyev – è riuscito, invece, di promuovere ulteriormente l’immagine dell’Azerbaigian presso l’arabosfera.

Azerbaigian, l’invitato d’onore
Il capo di stato dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, ha partecipato al 31esimo vertice della Lega Araba in qualità di ospite d’onore e di presidente di turno del Movimento dei paesi non allineati. Dopo aver preso parte alla cerimonia inaugurale della sessione, su invito del presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, Aliyev ha pronunciato un discorso incentrato sulle relazioni Baku-Lega Araba e sull’importanza della memoria storica.
Riferendosi alla memoria storica, il presidente dell’Azerbaigian ha voluto anzitutto commemorare i martiri della guerra d’indipendenza, ricordando ai presenti “la brutalità e le atrocità di massa commesse dalla Francia”, alla base di “oltre un milione e mezzo di algerini [morti]”, e auspicando che tali massacri restino un ricordo del passato.
L’Azerbagian comprende il dolore algerino, e in qualche modo lo empatisce, perché anch’esso ha conosciuto la guerra, l’occupazione, i profughi e gli sfollati – questi i punti-chiave dell’enunciato di Aliyev, che avrebbe inoltre intravisto delle similitudini nei modi operandi di Francia e Armenia per quanto concerne la pratica del minamento. I deserti algerini costellati di mine – cinque milioni – nell’arco della guerra d’indipendenza. Gli altipiani karabakhi cosparsi di mine – all’incirca un milione – dalla prima guerra del Karabakh al successivo ventennio di occupazione.

Baku e la Lega Araba
L’Azerbaigian non figura tra i membri della Lega Araba, neanche come osservatore, ma ad essa, o meglio ad alcuni dei suoi membri, è legata in modo molto stretto. Le relazioni bilaterali vanno migliorando sensibilmente e rapidamente con il Qatar, che a sua volta è un sodale della Turchia, vanno espandendosi l’Algeria, sono più che floride con gli Emirati Arabi Uniti e sono datate ed estese con l’Arabia Saudita.
Forte dell’appartenenza all’islamosfera, nonché della vicinanza al Medio Oriente, l’Azerbaigian è riuscito a diventare una sorta di membro informale della Lega Araba. Posizione che interessi convergenti sul piano internazionale, dal contrasto dell’espansionismo iraniano alla transizione multipolare, non hanno fatto che consolidare. Spiegare questo è capire la “periferica centralità” dell’Azerbaigian all’interno della Lega Araba.

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