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L’economia va di corsa

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I pirati sono un business che produce milioni e milioni per tutti

Quanto costano i pirati? Se l’è chiesto la Bbc, che prova a fare i conti in tasca a ogni assalto nel Golfo di Aden e dintorni.

Il conto complessivo non comprende solo il riscatto per la nave e l’equipaggio, ma tutta una serie di spese collaterali. Le cife finora pagate per il riscatto vanno da 1 a 3 milioni di

dollari. L’intera operazione di salvataggio può invece costare tre

volte tanto. Vediamo come e perché.

Prima di tutto c’è bisogno di un negoziatore professionista per patteggiare con i pirati. Costa tra i 2.500 e i 5.000 dollari al giorno. Moltiplicate questo onorario per i 2-3 mesi di durata media della trattativa e vi farete un’idea dell’esborso per questa voce.

Bisogna aggiungerci la consulenza legale, necessaria soprattutto per evitare che gli accordi con i pirati violino le leggi locali. Si tratta di cifre spesso a sei zeri.

L’eventuale scorta della marina yemenita costa 50mila dollari per tre giorni.

C’è poi la bolletta telefonica. Le trattative si svolgono con telefoni satellitari, anche perché i pirati utilizzano quello in dotazione alla nave appena assaltata. In breve, fatture da 40-60mila dollari non sono rare.

Finita la trattativa, bisogna consegnare il riscatto. E’ un lavoro pericoloso, quindi le agenzie private di security presentano parcelle tra i 250mila e i 500mila dollari per svolgere il lavoro.

Il malloppo è generalmente paracadutato sul ponte della nave in ostaggio, il che significa noleggiare un aereo e personale esperto. Costa parecchio. E ci sono pure i costi assicurativi in caso si sbagliasse mira e il “pacchetto” finisse sul fondo dell’Oceano.

Pare tuttavia che questo sia il metodo più sicuro. Infatti, in caso di consegna via mare,

“si ha bisogno di un maggior numero di uomini armati perché c’è il rischio di essere attaccati da altri pirati, cosa che si è puntualmente verificata quelle poche volte che si è scelto questo metodo”. Parola di Guillaume Bonnissen, esperto di assicurazioni navali.

Viene poi il costo indiretto di non utilizzo della nave nel periodo del sequestro.

Ogni giorno di mancato noleggio provoca danni tra i 20mila e i 100mila dollari.

E va considerato che se anche una nave non è abbordata dai pirati, le aggressioni degli ultimi mesi hanno fatto crescere i costi assicurativi un po’ per tutti: si parla di polizze tra i 25mila e i 30mila dollari per un viaggio in “acque pericolose”.

Alternative?

Evitare il Golfo di Aden e circumnavigare l’Africa. Cioé prolungare il viaggio di un paio di settimane – con i relativi costi – e rischiare comunque di essere attaccati dai pirati lungo le coste dell’Africa orientale, più sicure ma non del tutto.

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