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Osò addirittura smentire il santone Saviano

Vittorio Arrigoni, il volontario taliano rapito e ucciso a Gaza  da estremisti salafiti e che da anni lottava per i diritti umani dei palestinesi, pochi mesi fa mandò un video messaggio direttamente a Roberto Saviano, che era intervenuto insieme ad altri politici e intellettuali italiani ad una manifestazione a Roma chiamata ‘Per la verità, per Israele’.
In un video su youtube, caricato il 12 ottobre scorso, Arrigoni in collegamento da Gaza rispondeva alle affermazioni di Roberto Saviano che definiva Israele ‘una democrazia sotto assedio’. L’attivista raccontava la sua esperienza e in polemica con lo scrittore diceva:
‘Caro Saviano- diceva Arrigoni- mi permetto di darti del tu perché siamo più o meno coetanei. Mi sento in dovere di inviarti questo video messaggio per compensare il dolore che ho subito nell’aver saputo del tuo appoggio a questo scempio, a questa manifestazione organizzata dai coloni israeliani’.
Arrigoni ricorda allo scrittore di portare sulla sua pelle le cicatrici: ‘per due volte sono stato imprigionato e torturato a Tel aviv, porto i segni delle catene di quando mi trascinavano..’ E argomenta ancora il volontario rivolgendosi all’autore di Gomorra: ‘se avessi avuto il tempo di girare per Tel Aviv (che Saviano definiva una ‘città che non dorme mai piena di vita e di tolleranza’) ti saresti reso conto delle vere luci della città, che sono le sue ombre: dei ghetti dove vivono segregati gli arabi israeliani che sono gli stessi ghetti dei neri in Sudafrica.
Ti saresti accorto delle scuole e degl ospedali degli arabi, dei loro diritti quotidianamente calpestati: non hanno diritto alla proprietà, non possono sposarsi.’

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