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Lo chiameremo Meister Prinzip

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I Sassoni è da sempre che hanno orgoglio e testa dura

 

Nel piccolo villaggio di Laucha – 3.000 abitanti nella Sassonia-Anhalt, ex Germania dell’Est l’allenatore della squadra di calcio giovanile é un neonazista. Poco si sa della sua abilità con il pallone: Lutz Battke allena i ragazzi del club locale, il Bsc 99 Laucha, e non ha mai avuto l’onore delle cronache nazionali per meriti sportivi. Lo scorso aprile, però, un ventenne da molto tempo nel suo vivaio si rivolse a un giovane israeliano chiamandolo «porco ebreo». L’aggressore verbale fu sospeso dalla squadra, ma la vicenda accese l’interesse dei media: ad agosto Battke fu anche sollevato dall’incarico, essendo ritenuto dannoso per la crescita dei giovani a lui affidati.

CONSIGLI COMUNALI – L’allenatore, 52 anni, è però una figura di spicco nella comunità locale. Non è iscritto al partito neonazista Npd, ma lo rappresenta nei consigli comunale e di distretto. Proprio la sua popolarità avrebbe consentito al partito di estrema destra di superare il 13 per cento dei voti alle ultime elezioni locali, la percentuale più alta in tutta la Sassonia-Anhalt. Sostenuto da un certo consenso, probabilmente anche all’nterno del Bsc 99, all’inizio di settembre Battke è stato rivisto in campo, per arbitrare una partita della squadra. E pochi giorni fa una televisione locale lo ha fotografato sul prato assieme ai ragazzi del vivaio di un tempo, apparentemente tornato ad allenarli.

INCHIESTA – La vicenda ha impressionato le autorità. Ora, la federazione sportiva del Land della Sassonia-Anhalt, Lsb, sta conducendo un’inchiesta sulla vicenda. Oggi deciderà cosa fare: tra le possibilità c’è anche quella, drastica, di espellere la squadra dalla Lega calcio, non permetterle cioè di partecipare a un campionato ufficiale in quanto non adatta a gestire un sano rapporto sportivo con i giovani. Sarebbe la prima volta che in Germania succede una cosa del genere per una vicenda legata a qualche forma di apologia di nazismo.

NOSTALGIE – Il caso, insomma, non è affatto sottovalutato, al punto che dieci giorni fa la Lsb ha modificato il suo statuto proprio per darsi una maggiore agibilità nel prendere provvedimenti anche duri su un caso del genere. Nessuno, in Germania, di fronte anche al minimo rumore di nostalgie naziste, scrolla le spalle o minimizza. Anche se ciò può creare problemi.
Il settimanale Der Spiegel ha ricordato che, un anno fa, il capo di un altro club sportivo della Sassonia-Anhalt disse che «molte società di calcio dovrebbero chiudere se tutti i nazi fossero buttati fuori».

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