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Renzi, tra cadinali e grandi maestri

Ferruccio de Bortoli denuncia che il patto del Nazareno emana uno “stantio odore di massoneria” e Renzi si difende a Che Tempo che fa di Fabio Fazio affermando di essere un boy scout non certo un massone. Anzi, dice ancora di più: i poteri forti lo vorrebbero far fuori. Ma qual è la verità? Per Enrica Perucchietti, autrice del libro ‘Il lato B di Renzi’ che svela la ragnatela di contatti “segreti” del premier rottamatore, ci sono una serie di messaggi cifrati da capire se si vuole entrare nella diatriba tra Corriere e presidente del Consiglio. Ma non solo.

Renzi e la massoneria citata da Ferruccio De Bortoli in un suo editoriale della scorsa settimana. Chi è il massone?
“Innanzitutto secondo me si sta consumando uno scambio di messaggi cifrati tra De Bortoli, il suo mandante e Renzi che gli risponde tramite Fabio Fazio. Tutto ruota intorno al fatto che si è aperta la partita per il Quirinale. Io trovo ridicolo che uno come Renzi dica che i poteri forti, le élite siano contro di lui, e questo perché è stato sostenuto da una parte di questi. È vero che ormai si generalizza e che si parla troppo vagamente di questi argomenti. Confindustria e Della Valle hanno dimostrato di remare contro Renzi, ma questo non significa che i poteri forti si siano compattati contro di lui. Era interessante, in questo senso, un articolo del Financial Time che sosteneva come Renzi sarebbe arrivato alla Presidenza del Consiglio grazie a Draghi. E qua ritorna quanto aveva detto Rino Formica…”.
Cosa aveva detto Rino Formica?
“Che con l’elezione di Renzi dopo trentacinque anni vedeva avverarsi il programma di Licio Gelli. E tra l’altro paventava il fatto che nel patto del Nazareno uno dei punti messi nero su bianco fosse la corsa per il Quirinale con quella famosa postilla: quella che vieta di fare il nome di Prodi al Quirinale”.
Dunque Prodi sarebbe escluso dal Colle per via del Patto del Nazareno. Mentre Draghi?
“Mah, qui c’è un punto da chiarire. Se Prodi è il nome che Berlusconi non vorrebbe, e quindi potrebbe essere lui uno dei mandanti dietro all’editoriale di De Bortoli, bisognerebbe però indagare se Renzi uno come Mario lo vorrebbe al Quirinale. Perché seppure è stato lui a facilitare l’ascesa di Matteo, è un uomo “pesante” e Renzi come scrive De Bortoli ha un ego ipertrofico, rischierebbe quindi di sentirsi commissariato. Matteo diventerebbe un burattino di Mario, insomma. E poi Draghi potrà abbandonare la Bce? Anche questo è da vedere, infatti potrebbe caldeggiare semmai un qualcuno che faccia le sue veci come Capo dello Stato. Comunque il discorso che è partito da De Bortoli e la risposta di Renzi sono chiaramente legati al Colle, Napolitano aveva parlato di 18 mesi e poi via…
Ma un rapporto tra Patto del Nazareno e Massoneria lo vede?
“Non nascondiamoci dietro un dito, è inutile andare a cercare chi sono i massoni che si nascondono dietro a Renzi, quando il patto del Nazareno vede una figura come Verdini tra i suoi protagonisti”.
Buttiamo sul tavolo un altro nome: Carrai. Lui rappresenterebbe i poteri ‘deboli’ visto che Renzi non ama l’aggettivo ‘forti’”?
“Lui è il procacciatore di fondi e di consensi di Renzi e nel giglio magico è l’unico insostituibile. È il Gianni Letta di Matteo. Si muove con diplomazia nelle relazioni pubbliche e ha una rete di conoscenze nella quale ha introdotto Matteo. Si tratta di mondi lontani e apparentemente inconciliabili, come Opus Dei e finanza laica, l’America dei Teocon e quella di Obama, che tutto sono meno che poteri deboli. Nella biografia di Carrai è interessante la questione dell’affitto pagato a Renzi ma è una aspetto secondario, sono i suoi contatti da tenere a mente come quelli con Michael Ledeen, coinvolto nei servizi segreti e in episodi di spionaggio. Attraverso Carrai Renzi si dimostra un euroschiavo, un filoatlantista, un segretario dei poteri”.
Ma al Colle quale nome potrebbe mettere d’accordo tutti? Quello di Emma Bonino?
“Era interessante quello che ha scritto Formica in un’intervista di venerdì: faceva notare come la convergenza sul nome di chi si insedierà al Quirinale cadrà su un personaggio debole e fragile che sia disposto ad avere una linea ossequiosa nei confronti sia della politica renziana sia rispetto alla questione giudiziaria di Berlusconi, così come verso il mondo dell’alta finanza. Non saranno necessariamente Draghi o Prodi, ma certamente si tratterà di una persona capace di adattarsi. La Bonino non la vedo, bisognerebbe capire perché Renzi l’ha fatta fuori dal governo prima, nella squadra di governo si è scelto degli yes-man alla fine, a parte Padoan”.
Sul sito ufficiale del Goi ci sono gli auguri di Napolitano, Boldrini e Grasso al Gran Maestro per i festeggiamenti del XX Settembre. Che rappresenta renderli visibili? In un certo senso è il segno dei tempi?
“Sta cambiando ed è cambiato il rapporto della politica con la massoneria. Negli ultimi anni ci sono stati anche rappresentanti istituzionali che sono andati a riunioni del Goi a portare i loro saluti. È sempre più sfacciato quanto li lega. Più che odore stantio di massoneria, direi che si tratta di profumo sempre più fresco, nel senso che questo rapporto è più vivo che mai. È anche anacronistico evocare la parola Massoneria facendo riferimento a uno spauracchio. È il segreto di pulcinella il rapporto tra poteri forti, finanza, politica e massoneria”.
Però esiste la segretezza a certi livelli e la segretezza non si sposa male con le istituzioni democratiche?
“C’è un’accelerazione da parte di una certa élite di voler ‘mostrare’ alcuni altarini, non è un caso che negli ultimi due anni sia diventato nazional-popolare il discorso sul Club Bilderberg. Lo sanno tutti che esistono questi incontri segreti e ormai vogliono quasi abituare l’opinione pubblica che questo sia normale, che sia così. Per questo il riferimento di De Bortoli alla Massoneria mi fa sorridere oggi come oggi. È poi chiaro che lì dentro ci sono persone comune in logge normali, e logge segrete con personaggi importanti. È nelle logge protette che si apre il discorso di quelle deviate”.
Quindi, possiamo dire che l’aspetto più presentabile si tende ormai a farlo accettare?
“Sì, perché l’informazione ha cercato di ridicolizzare i famosi complottisti, ma se ne parla poi De Bortoli sul Corsera… beh, allora va bene. Da un lato si scredita mentre dall’altro si cerca di sdoganare un discorso come normale. Il Gran Maestro del Goi era andato da Lilli Gruber, o no?”.

 

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