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Il marchio delle Legioni

Gli archeologi di Londra hanno riesumato, a sud della stazione di Aldgate, una spettacolare scultura alta 65 centimetri raffigurante un aquila che stringe un serpente nel becco. Da mercoledì la scultura è al Museum of London.

Il professor Martin Henig dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Oxford, a proposito del ritrovamento, ha dichiarato: “La scultura è di qualità eccezionale, la più bella scultura di un artista romano-britannico mai trovata a Londra e tra le migliori statue superstiti della Britannia romana. La sua condizione è straordinaria”.

Il simbolismo dell’aquila, presso i popoli indoeuropei, e quindi anche per i romani, aveva un carattere “olimpico”. Legata a Zeus, dio luminoso e regale, spesso associata alla folgore, nella tradizione indiana è l’animale veicolo di Vishnu e porta ad Indra la coppa contenente il Soma vedico, la bevanda d’immortalità, in quella irano-aria l’Aquila è simbolo dello hvarenò cioè della gloria. Quando stringe un serpente tra gli artigli è spesso simbolo della vittoria dell’elemento olimpico su quello titanico e nel XII canto dell’Iliade, mentre Greci e Troiani si scontrano e stanno prevalendo i secondi, Zeus manda un segno agli schieramenti: un’aquila che afferra un serpente che si ribella e la morde.

Secondo alcuni, l’aquila ritrovata adornava la tomba di un notabile morto intorno al I secolo d.C, di cui sono state rinvenute le fondamenta a pochi chilometri dal luogo di ritrovamento della scultura. La tomba fu poi demolita, alla fine del II secolo, perché ostacolava la costruzione delle nuove mura difensive della città. Il fatto che all’uomo fosse stata concessa la sepoltura intra moenia, la dice tutta sul rispetto e la fama di cui godeva in vita.

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