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Daje c’mon rock

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Metallaro picchia fighetto con le sue stesse Hogan

Rockettari e metallari, noi lo sappiamo bene, dicono sempre di non badare alle apparenze ma alla sostanza. Di non badare a come si è fuori, ma al come si è dentro. Eppure, se opportunamente provocati, anche loro mandano a quel paese i buoni propositi. Di cosa stiamo parlando? Il ventiseienne Giuseppe Ranzoni ha appena sostenuto la sua discussione sulla tesi di laurea. 110 e lode e un futuro che, nonostante la crisi, un po’ gli sorride: figlio di un affermato dentista, ha già pronto un posto accanto al padre. Dopo foto, cori e tutto il resto, gli amici decidono di regalare al ragazzo una serata diversa dalle solite. Invece di andare in discoteca, lo portano a un concerto death metal in un locale appena fuori città. Il ragazzo non è assolutamente amante del genere, è anche fuori luogo rispetto al contesto, ma riesce a divertirsi ugualmente. Gli amici lo assecondano, gli offrono da bere e la serata scorre via tranquilla. Questo fino a che, durante il pogo, Giuseppe non finisce contro un cliente abituale. Gli animi si accendono subito e, come dirà il cliente urtato «Ero incazzato nero per il comportamento di queste checche». Tra i due inizia una discussione seduta dal paciere di turno, ma qualcosa va storto. Per quanto il metallaro appaia come il cattivo di turno, la provocazione c’è stata ed è stata di quelle che difficilmente non fanno innervosire. «Le vedi queste scarpe? Costano più di tutti i tuoi vestiti! Io sono un dentista e tu?» dice Giuseppe. Il metallaro risponderà con «Anche io otturo i buchi, ma quelli di tua madre!» e di qui in poi giù di botte. Il metaller gli toglierà le scarpe e inizierà a pestarlo con le sue stesse Hogan. Sarà l’intervento dei carabinieri a sedare definitivamente la rissa. 

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